È un Roberto Occhiuto a tutto campo quello che risponde al fuoco di fila di domande dei giornalisti assiepati sul piazzale dell’ospedale di Polistena dove è arrivato, in una calda giornata di sole novembrino, a «visitare un luogo che abbiamo semplicemente restituito alla normalità ed alla civiltà» riferendosi ai lavori di riqualificazione profonda del Pronto Soccorso del nosocomio cittadino. E a recitare il crucifige sulle macerie di una sanità disastrata proprio non ci sta. Anzi, nel fare il punto con la trattazione di problematiche diverse seppur intrecciate, ha voluto focalizzarsi sul leverage gestionale che dovrebbe risollevarne le sorti con evidenti miglioramenti sotto il profilo strutturale e dell’erogazione dei servizi all’utenza.

SULLA QUANTIFICAZIONE DEL DEBITO E IL MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI SANITARIE

«Per 12 anni è stato il governo nazionale a “governare” la sanità nella nostra regione e doveva conseguire due obiettivi: la quantificazione del debito ed il miglioramento delle prestazioni sanitarie. Non c’è stato né l’uno né l’altro. Io ho conseguito l’impegno di quantificare il debito della sanità entro fine anno e così faremo. All’esito di questa quantificazione ho il sospetto che questo debito “mostruoso” tante volte raccontato in Calabria non sarà così mostruoso, perché in molti casi si è trattato di doppi e tripli pagamenti effettuati da azienda sanitarie dove non c’era capacità amministrativa, dove non c’erano nemmeno i bilanci e dove chiunque chiedesse si essere pagato veniva pagato anche in ragione di decreti ingiuntivi. Io adesso ho coinvolto la Guardia di Finanza che valuterà tutte le richieste di pagamento dei presunti creditori del sistema sanitario calabrese» è stato uno dei passaggi più significativi ascoltati dal presidente-commissario che ha promesso un netto cambio di passo sulla gestione del sistema che assorbe la maggior fetta del bilancio regionale.

SULLA PROROGA DEL DECRETO CALABRIA

Anche sulla proroga per ulteriori 6 mesi del Decreto Calabria, quell’insieme di misure poste a sostegno della gestione del sistema sanitario regionale che prevede un insieme di misure di natura eccezionale e, limitata nel tempo finalizzate alla prosecuzione e all’integrazione di un regime speciale per la gestione commissariale del Servizio sanitario Occhiuto è parso fiducioso rispetto alle prossime intenzioni del governo Meloni: «Ho fiducia che oggi nel Consiglio dei Ministri il governo proroghi il decreto per permettere la migliore ricognizione del debito proprio con gli strumenti del “decreto Calabria”» che permetterà alla regione, una volta certificati i conti, di avere altri 60 milioni di euro da impiegare per la sanità calabrese dopo i 90 già ottenuti con le certificazioni precedenti. Anche se «l’avanzo: non è una buona cosa, significa che il motore della sanità è spento e non eroga prestazioni» ha tenuto a specificare il presidente.

SULL’OSPEDALE DI PALMI

«L’ospedale di Palmi sconta problemi legati al sito individuato per la sua realizzazione e stiamo tentando di superarli» ha detto parlando di “grande determinazione” sul tema, precisando poi che «quel sito non era il luogo più idoneo dove far sorgere l’ospedale ma stiano tranquilli i cittadini di Palmi: questo ospedale è assolutamente importante per la Piana e su questo concentreremo più attenzione che per altri (Vibo e Sibari, ndr)»

SULLE VACCINAZIONI E IL REIMPIEGO DEI SANITARI NO VAX

«Sulle vaccinazioni abbiamo fatto un grande lavoro. Motivo per il quale sono stato persino denunciato dai no vax. In Calabria abbiamo 49 medici e 29 infermieri non vaccinati: li metteremo a lavorare dove ci sono poche occasioni di contagio, per evitare che si contagino e possano contagiare. È chiaro, però, che non bisogna avere un approccio ideologico sul tema delle vaccinazioni perché questo significa fare lo stesso errore dei no vax. E poi, l’immissione in ruolo di questo personale non ci risolve il problema, perché in Calabria mancano 2500 medici in organico e non saranno certo 49 non vaccinati a risolverlo».