Nuovo colpo della Polizia di Stato agli interessi criminali della cosca di ‘ndrangheta della cosca Crea, operante nella Piana di Gioia Tauro, attraverso l’aggressione ai patrimoni illeciti nella disponibilità dei suoi principali esponenti.
Questa mattina, al termine di una complessa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Ufficio Misure di Prevenzione, ed eseguita dal personale della divisione Polizia Anticrimine, è stata data esecuzione a un decreto di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Girolamo Cutrì di Rizziconi, classe ’56, detenuto, esponente di spicco dell’omonima cosca.
Cutrì era stato arrestato dalla Squadra Mobile a maggio del 2014 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Deus”, coordinata dalla dda reggina, a carico di 16 esponenti della citata cosca di ‘ndrangheta, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni e truffa all’Unione Europea.
In particolare, l’attività investigativa aveva evidenziato l’assoluta egemonia della cosca Crea, esplicata sul territorio come una vera e propria “signoria”, sia nell’esercizio delle tradizionali attività criminali che nel totale condizionamento della vita pubblica, tanto da determinare, nel 2011, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Rizziconi.
Le indagini patrimoniali hanno dimostrato che i citati soggetti, in virtù della loro appartenenza al clan mafioso, erano riusciti, con il profitto derivante dalla gestione delle attività illecite e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo, ad accumulare un ingente capitale, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, che reinvestivano nell’acquisto di terreni, società e beni immobili, intestati, al fine di eludere la normativa antimafia, ai propri familiari o a soggetti terzi.
Il Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo le risultanze investigative della locale divisione Polizia Anticrimine, ad integrazione di un primo decreto emesso il 20 giugno 2016, con cui era stato disposto il sequestro di 2 appezzamenti di terreno, 1 appartamento e 2 imprese individuali riconducibili a Girolamo Cutrì, con il provvedimento di questa mattina ha sequestrato ulteriori 2 appezzamenti di terreno di vaste dimensioni, del valore complessivo di 200 mila euro.
Un ulteriore attacco agli interessi criminali della cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco di Rosarno.
Al termine di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria ed eseguita dalla divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, è stata data esecuzione, con la collaborazione dell’omologo Ufficio della Questura di Mantova, a un decreto di confisca di beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Carlo Antonio Longo, claase ’64, originario di Galatro e attualmente detenuto, esponente della potente cosca dei Bellocco.
Longo era stato arrestato nel maggio 2012 dalla Squadra Mobile in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Tramonto”, frutto di un lavoro congiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, della Procura della Repubblica di Palmi e della Procura Federale della Svizzera a carico di 23 esponenti della cosca di ‘ndrangheta, ritenuti responsabili di associazione per delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, estorsioni connesse ai lavori di ammodernamento della A3.
L’operazione “Tramonto”, oltre a confermare la pervasività della cosca Bellocco nei settori tradizionali delle armi, della droga e delle estorsioni, ha fatto luce sugli investimenti della predetta cosca nell’Italia settentrionale, culminati nell’assunzione del controllo di una importante realtà imprenditoriale dell’hinterland milanese, con varie sedi secondarie, titolare di importanti commesse da parte di prestigiosi operatori del settore dei servizi televisivi e telefonici (tra cui Sky Italia, Vodafone, Wind, R.T.I.).
Il Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo le risultanze delle indagini patrimoniali, ha disposto la confisca di una lussuosa villa sita in Monzambano, in provincia di Mantova, con annesso appezzamento di terreno, nella disponibilità di Carlo Antonio Longo, del valore complessivo di un milione e mezzo di euro.