«La cattura è l’epilogo dell’investigazione avviata nel mese di ottobre 2019 dalla Squadra Mobile di Torino e strutturata attraverso numerosissime attività di natura tecnica ed intercettiva, nonché di accurati e complessi accertamenti che hanno consentito di determinare le false generalità che Raso utilizzava per spostarsi in Spagna e di localizzarlo a Barcellona», spiegano fonti investigative.
Già desitanatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Torino nell’ambito dell’operazione “Pugno Duro”, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, usura aggravata dal metodo mafioso, traffico di sostanza stupefacente, ricettazione ed illecita detenzione di armi, Raso risulta è già stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione per i reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e cessioni di stupefacenti.
Dopo all’arresto del latitante, la Squadra Mobile di Torino ha dato il via ad una serie di perquisizioni a carico di soggetti presenti in Italia, risultati strettamente legati a Raso.
Così gli investigatori hanno sequestrato 13 chili di marijuana, oltre 360mila euro in contanti, una pistola, una carabina ed un fucile mitragliatore (tutti di provenienza furtiva) nonché molte munizioni.
Nel corso dell’operazione è stato fermato Domenico Dell’Osa, 58 anni, sospettato di traffico di droga in concorso con Raso. Nei giorni precedenti all’arresto di quest’ultimo, la polizia aveva infatti sequestrato oltre 128 chili di marijuana e 38 chili di hashish.