Minacciati, aggrediti, insultati con frasi offensive di ogni genere. È successo ancora una volta in Ospedale, a Polistena, a medici ed infermieri verso i quali i familiari di una donna, deceduta in seguito al peggioramento delle condizioni cliniche, hanno rivolto insulti di ogni genere, arrivando anche alle minacce.
Polistena, 27 Febbraio 2020: una donna di 80 anni, ricoverata dal giorno 15 dello stesso mese, muore; la diagnosi, al momento del ricovero, era di scompenso cardiaco, tra l’altro diagnosticata prima del ricovero in ospedale, quando i medici erano stati a casa della donna per farle visita.
Durante la degenza le condizioni della donna sono rimaste critiche, e già prima che ne venisse constata la morte, i medici avevano informato i familiari che il caso era grave e che le possibilità di riuscita della terapie erano pressoché nulle.
Ciononostante, una volta informati i parenti che la donna era deceduta, questi si sarebbero scagliati contro il personale in servizio, aggredito con minacce e frasi offensive.
«Dinnanzi all’ennesimo episodio di violenza contro la categoria non ci resta che invocare pene esemplari pensando di introdurre, magari come pena accessoria a quella penale, il pagamento di tutte le eventuali cure che il condannato riceverà dal Sistema Sanitario Nazionale – scrive in una nota stampa l’Ordine dei Medici di Reggio Calabria – Al contempo, richiediamo ai mass media di dare risalto alla notizia della condanna di coloro che si rendono responsabili di questi episodi particolarmente deprecabili in quanto perpetrati ai danni di chi si spende, ogni giorno, in condizioni spesso assai difficili, per la salute dei cittadini calabresi. Rammentiamo, inoltre, che, a tal proposito, raccogliendo l’invito rivoltoci in sede di Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, abbiamo stilato ed inviato all’attenzione del Prefetto di Reggio Calabria, un articolato documento contenente analisi e proposte inerenti a questo triste ed ormai conclamato fenomeno criminale».
Un’aggressione, questa, che arriva in un momento delicato per i medici ed il personale che presta servizio in ospedale, impegnati ad affrontare al meglio l’emergenza Covid-19.