Su quella base in cemento era stata deliberata l’installazione di una statua, dedicata all’emigrante, ma la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, nome mesi fa, ha emesso parere contrario alla collocazione nella Villa Mazzini del monumento, dopo che abusivamente erano iniziati i lavori per la sua realizzazione.
«Ancor oggi – si legge in una nota diramata dal Circolo Armino e dall’associazione Nuova Agorà – il giardino storico, con impareggiabile affaccio sullo Stretto, le isole Eolie, il Capo Vaticano, è deturpato dalla struttura in cemento armato che doveva costituire la base del monumento. A nulla sono valsi gli appelli per la rimozione dell’ingombrante base indirizzati alle autorità comunali attraverso i quotidiani, il mensile Azione Metropolitana, la petizione firmata da numerosi cittadini».
L’esposto è stato inviato per conoscenza anche alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.