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“Migration challenge Europe”: gli studenti del Piria di Rosarno protagonisti a Vilnius

Una delegazione di giovani dell’Istituto “Piria”, guidata dai docenti Michele Oliva e Rosetta Messina, è volata alla volta di Vilnius, capitale lituana, per prendere parte, nell’ambito del progetto Erasmus Plus, coordinato e diretto dal Dirigente scolastico, Mariarosaria Russo, al meeting sul tema “Migration challenge Europe”, assieme ai coetanei di Lituania, Estonia, Portogallo, Spagna e Turchia.

Gli studenti medmei – Giuseppe Cannatà, Manuela Pia Cimato, Maria Chiara Corrao, Martina Garruzzo, Michelangelo Preiti e Alice Rossi – sono stati chiamati a misurarsi con una delle questioni sociali più preoccupanti degli ultimi tempi: la violazione dei diritti umani, con particolare riferimento ai migranti e ai rifugiati.

Si tratta di un lavoro congiunto con istituzioni di paesi che sono colpiti in misura maggiore da questo problema, per cui il progetto tende a sviluppare e rafforzare la consapevolezza sociale, in modo che tutti possano capire la drammaticità della situazione delle persone che si vedono private di diritti fondamentali, con l’auspicio che si trovino proposte risolutive nell’ottica di un coinvolgimento globale delle istituzioni, non solo a livello europeo.

«Il progetto – spiega la preside Mariarosaria Russo – mostra una sensibilità speciale per quanto riguarda i bambini. A Vilnius i nostri allievi hanno reso testimonianza del senso di responsabilità, dei valori etici ed umanitari cui tutti siamo chiamati. In quanto istituzioni educative, dobbiamo gettare le basi, con rivoluzionarie proposte innovative, per edificare un mondo migliore presente e futuro. Gli studenti di Rosarno, sul parterre internazionale di Vilnius, hanno fortemente ribadito che occorre dare una risposta forte e risolutiva alle problematiche dei migranti e dei rifugiati, affinché si possa porre fine alle immani sofferenze che li affliggono e sia offerta loro l’opportunità di costruirsi un’esistenza più dignitosa, in una società aperta al “diverso”, che faccia germogliare, nelle coscienze, la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione responsabile».

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