“A chi appartieni è solitamente una frase che ha una declinazione in negativo dalle nostre parti. È un paradosso perché il senso di appartenenza è un concetto positivo, rappresenta il seme dal quale nasce una comunità e con essa le idee per lo sviluppo di un territorio. Senza questa identità e questa consapevolezza delle proprie radici e del proprio progetto ogni idea che va nella direzione del bene comune viene mortificata. E quindi è importante riappropriarsi delle parole, restituendo quello che è il loro significato originale. Anche questa è legalità. La repressione dei fenomeni criminali, per la quale ringraziamo l’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, è senza dubbio importante, ma lo è altrettanto l’approccio culturale che riguarda la prevenzione e l’educazione dei ragazzi alla comprensione del bello come valore collettivo”.
Ad affermarlo il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà che ha preso parte a Delianuova alla Giornata Regionale sull’Educazione alla Legalità promossa dall’Associazione Culturale Spadaro di Delianuova.
Alla manifestazione hanno preso parte il Presidente dell’Associazione Franco Palumbo, il Vicepresidente Raffaele Leuzzi, il sindaco di Delianuova Domenico Licastro e l’Assessore regionale Caterina Capponi. Tra gli interventi quello dell’imprenditore Antonino De Masi, del referente di Libera Don Pino De Masi, della Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Delianuova Anna Maria Cama, del Procuratore del Tribunale per i Minorenni Giuseppe Creazzo, del Presidente della Fondazione Carical Giovanni Pensabene, del Presidente della Camera di Commercio Antonino Tramontana e del Prefetto Clara Vaccaro. Consegnate inoltre sei borse di studio in memoria di Domenico Ietto ed una targa ai familiari della vittima innocente della criminalità organizzata Francesco Inzitari.
“Nei giorni scorsi – ha aggiunto il sindaco – al Palazzo della Cultura Pasquino Crupi di Reggio Calabria abbiamo inaugurato una mostra di nuove 22 opere confiscate alla criminalità che vanno ad aggiungersi alla collezione permanente che era già presente nella struttura. È un segnale davvero importante che mandiamo alla cittadinanza: l’arte che torna arte, la cultura frutto di attività criminali viene restituita alla comunità. Sono circostanze non banali, che vanno messe in evidenza e valorizzate, proponendole soprattutto ai ragazzi. Perché non immaginare dei percorsi guidati con le scuole per consentire agli studenti della nostra terra di avere più contezza delle tante bellezze che oggi sono presenti sul nostro territorio e che devono essere raccontate, queste ancor di più perché provenienti da una confisca alla criminalità, e riproposte come simbolo di riscatto”.