Sostenere convintamente il Progetto Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) del Comune di Sant’Alessio in Aspromonte così come fatto dal Consiglio Metropolitano «è davvero un grande segno di civiltà» ha spiegato Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi e consigliere metropolitano delegato alle Politiche dell’Immigrazione, elogiando la decisione del consesso di integrare 66 richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria o umanitaria presso il comune aspromontano. «Strumenti simili – è stato il suo pensiero – permettono di dare un senso pieno e compiuto alla parola accoglienza, grazie al supporto di operatori specializzati che seguono, costantemente, i migranti in percorsi di alfabetizzazione, formazione, inclusione sociale ed inserimento al lavoro. Bene, dunque, fa il Comune di Sant’Alessio a promuovere queste iniziative, benissimo fanno tutti gli altri enti locali che ne condividono la linea ed i principi. La Città Metropolitana, adesso, prova a “fare sistema” confermando l’importanza di rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità favorendo l’inserimento socio-economico di chi fugge da guerre, carestie e povertà». Il progetto prevede non solo l’accoglienza ma anche servizi di mediazione linguistico culturale, orientamento e accesso ai servizi del territorio, insegnamento della lingua italiana ed inserimento scolastico dei minori, formazione, riqualificazione e orientamento professionale, accompagnamento all’inserimento abitativo e legale ma anche tutela psico-socio-sanitaria. «Un riconoscimento totale, insomma, dei diritti di chi ha un chiaro ed inequivocabile bisogno di aiuto» ha aggiunto Conia – ricordando il tragico naufragio di Cutro «una strage che si poteva e doveva evitare» – laddove tutto questo non è stato possibile.