GIOIA TAURO – Le continue attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri hanno portato nei giorni scorsi a due arresti per droga in due diverse operazioni.
Nel primo caso il controllo veniva effettuato dall’alto. Il Nucleo elicotteristi di Calabria infatti, sorvolando sul territorio della Piana, ha notato all’altezza del Bosco di Rosarno una piantagione sospetta.
Gli uomini a bordo hanno quindi deciso di realizzare un atterraggio di fortuna sul posto, arrestando in flagranza di reato Domenico Angilletta, bracciante agricolo del ’59, originario di Gioia Tauro ma residente al Bosco insieme alla moglie, proprio dove i militari hanno rinvenuto 46 piante di Marijuana alte tre metri, in perfetto stato vegetativo.
Nel fondo non è stato trovato alcun impianto di irrigazione. Si presume quindi che le piante venissero annaffiate a mano.
Angilletta è stato arrestato, come disposto dal sostituto di turno Giulia Masci, con l’accusa di coltivazione di piante destinate all’estrazione di sostanze stupefacenti.
Oltre al Nec, l’operazione ha coinvolto i Cacciatori di Calabria, la Compagnia di Gioia Tauro diretta dal Capitano Cinnirella, e la Tenenza di Rosarno.
Il secondo arresto riguarda invece Alessandro Morfei, disoccupato del ’92, originario di Dinami ma fermato ad un posto di blocco a San Pietro di Caridà.
L’operazione è stata portata a termine dagli uomini della stazione di Feroleto dalla Chiesa e di Serrata, che rinvenendo sull’auto alcuni semi di marijuana hanno deciso di proseguire le ricerche direttamente nell’abitazione del ragazzo.
Ed è qui, a Dinami in via Garibaldi, che è stata rinvenuta una pianta di marijuana di un metro e 70 che ha portato all’arresto di Morfei per coltivazione e produzione di sostanza stupefacente.
Eva Saltalamacchia