ROSARNO – In occasione della “Giornata mondiale contro le discriminazioni razziali”, che si celebra in tutto il mondo il 21 marzo, l’Unar, in collaborazione con la Croce Rossa di Rosarno, ha organizzato, presso la sala “Mario Battaglini” dell’Auditorium comunale, la IX edizione della settimana di azioni contro il razzismo: l’iniziativa, patrocinata dal comune medmeo, è stata organizzata per sensibilizzare le nuove generazioni nella lotta al razzismo, alla xenofobia, all’omofobia ed al libero esercizio della cittadinanza attiva.
All’evento, allietato dall’esibizione dell’orchestra e del coro della scuola “Scopelliti – Green” di Rosarno, sono intervenuti Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno, Francesco Bonelli, assessore alle politiche giovanili ed alla pubblica istruzione, il Prof. Vanni Piccolo (UNAR), lo scrittore Mimmo Gangemi, Gabriella Andreacchio (CRI – Rosarno) e Boubker El Hafian (Omnia).
Ad aprire i lavori, presieduti dalla coordinatrice della Cri rosarnese G. Andreacchio, ci ha pensato il dott. Vanni Piccolo, il quale ha subito colto l’occasione per «ricordare Antonio Manganelli, che ha contribuito alla nascita dell’OSCAD (osservatorio per la sicurezza contro atti discriminatori)». Piccolo ha poi presentato il protocollo d’intesa che l’Unar ha da poco stipulato con la Regione Calabria e con tutti gli enti le provinciali della regione.
«Grazie a questi protocolli – ha spiegato il rappresentante Unar – questa bellissima regione vedrà nascere una rete antidiscriminazione, la creazione di un osservatorio regionale contro le discriminazioni che coordinerà i nodi provinciali e le antenne territoriali che funzioneranno presso le associazioni che risponderanno al bando per manifestazione d’interesse, che la Regione Calabria sta per pubblicare».
La parola è poi passata a Mimmo Gangemi, il quale, dopo aver reso dotti i presenti circa i disagi patiti dagli italiani «che partivano con la loro valigia di cartone per cercare fortuna in America, subendo discriminazioni e, a volte, veri e propri linciaggi, come quello di New Orlean del 1891», ha magistralmente descritto la “questione rosarnese” dal punto di vista di chi ha vissuto i “fatti di gennaio 2010” in prima persona .
Elisabetta Tripodi e Francesco Bonelli, oltre ad illustrare l’impegno profuso dall’amministrazione sul fronte dell’accoglienza in questi due ultimi anni, hanno approfittato della presenza dei tanti ragazzi presenti in sala per spiegare «l’importanza del 21 marzo (e del valore che associazioni come l’Unar gli stanno dando) nel mondo» oltre che per invitare i giovani studenti (tra i quali vi erano molti stranieri dell’est europa) a «mettersi nei panni dei “migranti”» e a pensare di lasciarsi la propria vita alle spalle per andare via dall’Italia a cercare fortuna, senza niente in tasca.
A chiudere il convegno ci ha pensato El Hafian Boubker, presidente dell’associazione interculturale “Omnia” operante sul territorio rosarnese, il quale ha portato la propria testimonianza di immigrato che vive a Rosarno da 12 anni. Perfettamente integrato nella cittadina medmea, El Hafian ci ha tenuto a spiegare «quale ruolo ha l’associazione che egli rappresenta quanto sia importante la figura del mediatore Linguistico e culturale, che permette agli immigrati di avere un aiuto di mediazione con le istituzioni ed i vari enti».
Francesco Comandè