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Longo (Prc): “Alle armi si risponda con la cultura della legalità”

Riceviamo e pubblichiamo:

Giuseppe Longo, consigliere provinciale

I gravi atti criminali che stanno colpendo la Piana di Gioia Tauro devono suscitare indignazione tra i cittadini onesti e le forze sociali del territorio che non possono rimanere inermi di fronte all’allarme criminalità.
Gli omicidi che hanno riguardato vittime giovani a cui vanno aggiunti diversi colpi di pistola esplosi venerdì notte a Cinquefrondi nei confronti di due esercizi commerciali, non possono passare inosservati o passare alla cronaca come episodi di ndrangheta all’ordine del giorno in una terra abituata a convivere con questi eventi delittuosi.
I sindaci di Gioia Tauro e Rosarno giustamente preoccupati chiedono maggiore presenza delle forze dell’ordine, ma nessuno pensi all’invio dell’esercito come si fece a Reggio Calabria, perché l’Italia è uno Stato di diritto e non di Polizia e la militarizzazione del territorio non farebbe altro che limitare la libera estrinsecazione di riscatto che è viva tra i giovani e che rischierebbe di essere soffocata dalla presenza di militari armati.
Tutti siamo preoccupati per la efferatezza degli ultimi fenomeni mafiosi, sia per le modalità con cui avvengono e sia per l’ora in cui si attuano, vero segnale di sfida a tutte le istituzioni atte a garantire il controllo del territorio, ma credo che la migliore risposta possa essere data solo da una controffensiva civile sempre più necessaria per attuare una forma di resistenza e di reale cambiamento.
Alle armi non si deve rispondere con le armi ma con la cultura della legalità e del rispetto delle regole ed in tal senso invito i sindaci di Gioia Tauro e Rosarno a lanciare una grande mobilitazione tra tutti i sindaci della Piana e le forze sociali che intendono reagire con determinazione, dignità e coraggio a questo grave attacco allo Stato.
Serve una rivolta culturale in modo da porre tutti di fronte alle proprie responsabilità e lanciare una sfida di dignità e legalità alla ndrangheta, affinchè i giovani non vedano intorno a loro rassegnazione e sgomento che non farebbero altro che allontanare dalla Calabria le nostre intelligenze.
Cinquefrondi li 10.07.2011

Giuseppe Longo
consigliere provinciale PRC

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