“Con straordinario trasporto”. Fisico, soprattutto emotivo. Il trasporto di chi spinge le macchine della Rete delle Grandi Macchine a Spalla, patrimonio dell’Umanità, in mostra a Milano dal 17 Dicembre 2019 al 14 Febbraio 2020, allo Studio Museo Messina di Milano.
Anche la Varia di Palmi arriva nel cuore di Milano per un allestimento spettacolare che unisce manufatti e video mapping delle feste, dal titolo “Con straordinario trasporto, appunto, a cura di Patrizia Nardi responsabile tecnico-scientifico per i progetti UNESCO della Rete, e Maria Fratelli dirigente Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano, con la collaborazione dell’antropologa Patrizia Giancotti.
Per la prima volta in mostra e per la prima volta insieme, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i Candelieri di Sassari, “Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane” Patrimonio dell’Umanità e simbolo della tradizione mediterranea, saranno al centro di una imponente installazione.
Costruzioni monumentali, manufatti antichi, o frutto della creatività contemporanea, passeranno dunque dal clamore delle rispettive piazze in festa all’atmosfera sospesa di questa peculiare sala museale nel centro di Milano.
Si tratta infatti del Museo, nella chiesa sconsacrata di San Sisto, che fu atelier di uno dei più rappresentativi maestri della scultura figurativa del Novecento, Francesco Messina. Uno spazio dell’arte “accademica” dove lo stesso homo faber è al servizio del sacro, della comunità, o della propria ispirazione d’artista e dove entreranno a pieno titolo queste opere storiche, forgiate da artigiani, architetti e scultori.
Torri come il Giglio di Nola che svetterà dal piano inferiore fino alla cupola, “Spirale di Luce” che riproduce una storica Macchina di Santa Rosa, la struttura “svestita” della gigantesca Varia di Palmi sulla cui cima il giorno della festa “vola” una bambina, i Candelieri di Sassari con i loro nastri colorati e, infine, i Ceri di Gubbio, “Ceri mezzani” in arrivo dalla gloriosa “Corsa” eugubina, ricongiunta alle altre quattro feste in attesa dell’estensione della candidatura UNESCO della Rete, in corso di definizione.
Alle strutture “a riposo”, private delle centinaia di corpi che le sostengono e le animano durante il faticoso percorso, rispondono le “macchine vive” nelle opere filmiche di Francesco De Melis che, attraverso complessi sistemi di proiezione a connotazione immersiva realizzati dagli exhibition designer di Open Lab, offrono al pubblico l’affresco digitale di questo straordinario trasporto.