Riceviamo e pubblichiamo:
E la scuola, questo fantastico “ scatolone” in cui si esercita una stretta dinamica tra giovani desiderosi di scoprire e docenti che affinano nel tempo i “modi” della trasmissione del “saper fare”, proprio essa è il locum idoneum in cui si partoriscono idee e in cui molto altro, proveniente dall’esterno, viene assorbito.
E’ quanto hanno vissuto i ragazzi delle quinte classi del Liceo Scientifico “Pizi” di Palmi ad inizio di anno scolastico che segna, per loro, il completamento della formazione scolastica che li avvii alla vita lavorativa.
Grazie alla sensibilità della Dirigente, Prof.ssa Maria Domenica Mallamaci, verso le ”alternative” scolastiche, essi hanno potuto partecipare il 30 Settembre 2016 a Cosenza alla “Notte dei Ricercatori” presso L’ UNICAL.
Fuori dal contesto specificamente scolastico e dentro quella che sarà una realtà che accoglierà molti di loro, l’ Università, gli alunni del Pizi hanno vissuto in contemporanea con le più grandi Università europee un’esperienza formativa e accattivante.
Trascinati con entusiasmo nel mondo della ricerca, hanno potuto esperire compiti e funzioni della figura del “ricercatore”, aiutati in questo da numerosi stands informativi predisposti per offrire servizi didattici mirati su specifici ambiti di indagine.
Sapientemente guidati dai ricercatori delle varie sezioni di studio e nelle aule a ciò predisposte, gli allievi hanno seguito con vivo interesse e con la giusta dose di curiositas lezioni sull’architettura delle progettazioni con plastici esplicativi, sui materiali stradali e alimentari, facenti capo alla Facoltà di Ingegneria.
Ma soprattutto essi hanno potuto constatare quanto la teoria si leghi alla vita quotidiana: così l’ingegnere chimico che compie progressi in campo alimentare, ottimizzando quei prodotti di cui ci nutriamo; così l’ingegnere stradale che ricerca nuovi materiali per il manto stradale onde ridurre i pericoli legati alla viabilità; così, infine, l’ingegnere delle progettazioni e delle strutture ambientali che progetta nuovi tipi di edifici sempre più all’avanguardia e che tutelino l’incolumità dell’utenza.
L’interazione tra gli studenti e i docenti universitari ha riscontrato molto successo: le simulazioni laboratoriali, le domande poste, le incertezze messe in rilievo su un’eventuale scelta professionale hanno sfrondato molti dubbi nei giovani, relativamente al percorso di studi universitario che si avvieranno ad intraprendere a breve.
Un’uscita scolastica di tal genere non può non riscuotere successo!
A fine esperienza, gli studenti hanno appreso come sia più proficua una lezione “partecipata” nelle aule appropriate, piuttosto che l’ascolto passivo di fredde relazioni tenute in Aula Magna dai relatori del servizio di Orientamento Universitario.
L’apertura della scuola al territorio vuol dire anche questo: poter usufruire in loco dei servizi utili per quei giovani che eserciteranno abilità e competenze nel loro prossimo futuro.
A cura della prof.ssa Marilea Ortuso