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“L’eloquenza del silenzio” diventa un caso politico. Armino: «Rappresentazione inopportuna»

Diventa un caso politico la rappresentazione teatrale “L’eloquenza del silenzio”, in programma a Palmi i prossimi 21, 28 e 29 Dicembre, tratta dal romanzo omonimo del magistrato Rocco Cosentino, ispirato a una storia vera.

La storia vera è quella di Domenico Saletta, responsabile dell’ufficio politico della Questura di Como negli anni della Repubblica di Salò, lo stato fascista a capo del quale vi era Benito Mussolini.

Fin qui niente di strano, se non fosse che quel Saletta non fu solamente un funzionario di polizia di origine palmese, in servizio a Como, che svolse i doveri imposti dalla divisa, fucilato dai partigiani dopo un sommario processo.

«Domenico Saletta è tristemente noto nel comasco per la sua ferocia. Insieme al questore, Lorenzo Pozzoli, si è distinto per violenze, efferatezze, stragi. Terrorizzava la popolazione con arresti indiscriminati, incursioni notturne, violenze e torture. Saletta è responsabile, in particolare, dell’omicidio di Luigi Clerici ed Elio Zamperio a Guanzate, dove la popolazione è costretta ad assistere alla barbara esecuzione, e dell’assassinio, con lo squallido stratagemma del tentativo di fuga, di Adolfo Vacchi, professore di matematica sfollato a Veniano, colpevole di non aver giurato fedeltà al fascismo e che per questa ragione aveva perso la cattedra».

Così, in una nota stampa congiunta, il Circolo “Armino” di Palmi, insieme all’Anpi – Comitato di Como, all’Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” di Como ed all’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Bruno Arcuri” di Cittanova, descrive il palmese la cui storia è finita in un romanzo e a teatro.

L’opera del magistrato Cosentino, già presentata negli anni scorsi dalla passata amministrazione comunale, è così finita nella bufera.

«Saletta è responsabile dell’arresto dei principali esponenti della Democrazia Cristiana lombarda, tra i quali Enrico Mattei, che avrebbe fucilato in massa se non fosse intervenuto per tempo lo stesso Mussolini – si legge ancora nella nota stampa –  Il nome di Domenico Saletta è tra i responsabili delle stragi naziste e fasciste di cui l’Istituto Ferruccio Parri e l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia curano un Atlante, per iniziativa della Repubblica Federale Tedesca e dello Stato Italiano».

Il Circolo “Armino”, insieme agli esponenti dell’Anpi di Como e dei due Istituti di ricerca, chiede all’amministrazione comunale di prendere le distanze da questa iniziativa, ed ai dirigenti scolastici di disertare la rappresentazione.

«È del tutto inopportuna la messa in scena di questo spettacolo teatrale e, particolarmente, la partecipazione di scolaresche – conclude la nota – Non c’è progetto didattico che possa rimettere in discussione le nefandezze del fascismo ed è inaccettabile, perché falso, il racconto di un giovane, solerte funzionario di polizia travolto dalle vicende della guerra e barbaramente messo a morte. Invitiamo, pertanto, l’Amministrazione comunale di Palmi a prendere pubblicamente le distanze dall’iniziativa ed i dirigenti scolatici della città a non assecondare lo squallido tentativo di rimettere in discussione le ragioni fondanti della Repubblica nata dalla Resistenza».

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