GIOIA TAURO – Il futuro delle linee taurensi è stato l’argomento principale dell’incontro che si è svolto ieri alla sede della Cgil di Gioia Tauro, a cui hanno partecipato l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, i sindaci di Gioia Tauro, Cinquefrondi e Polistena e Nino Costantino e Carmen pellicanò della Cgil.
L’appuntamento, moderato da Michele Albanese del Quotidiano della Calabria, era dedicato al tema dei trasporti nella Piana ma tutti gli interventi sono stati in gran parte dedicati alla linea pianigiana delle Ferrovie della Calabria.
La prima parte dell’incontro è scivolata via in maniera pacata. Pellicanò ha definito la situazione dei trasporti nella Piana «drammatica», Marco Cascarano, sindaco di Cinquefrondi ha chiesto con forza la riapertura della Gioia – Cinquefrondi, mentre Bellofiore, sindaco di Gioia, ha proposto «l’apertura di un tavolo permanente che programmi in maniera adeguata tutte le iniziative sul tema dei trasporti in maniera organica».
Il sindaco di Polistena Michele Tripodi riferendosi alle Taurensi ha dichiarato: «Sui pisl abbiamo perso una grande occasione per la riaperura della linea» e ha aggiunto: «Con i tagli si perdono i servizi ma in questo momento non mancano solo le risorse in Calabria ma le idee della classe dirigente».
Il clima è cambiato a metà dell’intervento di Luigi Fedele ed esattamente quando ha annunciato che è in cantiere un’idea progetto per la riapertura della Gioia Palmi e che la prossima settimana sarà pubblicato il bando per la creazione a Gioia Tauro di un terminal bus all’avanguardia.
Il fatto che l’assessore non abbia fornito garanzie sulla tratta Gioia Cinquefrondi ha creato malumore sia al tavolo dei relatori che tra i presenti in sala. Ma a sorpresa, nonostante in sala fossero presenti due sindaci di centrosinistra e moltissimi rappresentanti della Cgil, l’attacco più netto è arrivato dal pidiellino Cascarano. «Perchè si fanno investimenti per riqualificare la stazione di Gioia Tauro – ha chiesto – e non si lavora per la riapertura di una tratta fondamentale come la Gioia Cinquefrondi? Gli impegni del cda erano altri e invece – ha concluso polemicamente – si è deciso di privilegiare Gioia Tauro».
Ha usato invece toni pacati ma decisi Nino Costantino, segretario della Cgil pianigiana. «E’ necessario avviare adesso il processo che porti alla riapertura della Gioia Cinquefrondi – ha detto – perchè questo permetterà di non perdere ingenti risorse quando verranno approvati i nuovi contratti di servizio. La Cgil – ha proseguito – ha sostenuto il processo che ha portato alla sopravvivenza di Fdc. Adesso dobbiamo lavorare per arrivare ad avere un sistema di trasporto razionale, efficiente e senza corse sovrapposte».
Un altro tema su cui l’assessore Fedele è stato sollecitato è la carenza di collegamenti tra i paesi della Piana e il porto di Gioia. «Studieremo la questione – ha risposto Fedele – ma economicamente una linea che colleghi tutti i centri della Piana al porto non è sostenibile».
Non è mancata una stoccata ai tanti lavoratori di Ferrovie della Calabria presenti in sala: «Mi sarei aspettato almeno un applauso da parte vostra – ha detto Fedele – considerato che le taurensi esistono ancora perchè la Regione ha salvato Fdc. I problemi sono tantissimi e vengono dal passato. Noi abbiamo difeso i lavoratori e siamo contenti di averlo fatto. Ora i dipendenti cambino marcia e facciano in maniera seria il proprio lavoro».
Lucio Rodinò