Il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace ha effettuato un sopralluogo sulla Piana di Gioia Tauro, insieme al settore tecnico degli uffici metropolitani, per effettuare dei sopralluoghi nelle fiumare a rischio, in considerazione delle problematiche inerenti le vegetazioni che infoltiscono in maniera importante i corsi d’acqua dei fiumi Mesima e Metramo.
Diverse sono state le segnalazioni ricevute negli anni dai comuni interessati da questi due corsi d’acqua, prese in considerazione dalla Città metropolitana che si è fatta carico di supportare il territorio circa le difficoltà legate al dissesto idrogeologico e controllo delle fiumare, rispetto alle richieste alle richieste, inevase da parte della Regione Calabria, che detiene la funzione specifica. La legge prevede espressamente che siano i Comuni a doversi occupare della pulizia delle fiumare, ma le risorse in tal senso sono sempre più esigue.
«Agire per tempo per scongiurare disastri ed eventi che ormai sono all’ordine del giorno è il nostro compito e responsabilità per tutti i cittadini delle popolazioni coinvolte, a tal proposito importante confronto è venuto fuori con i sindaci e amministratori coinvolti nei sopralluoghi effettuati».
Così il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace che ha aggiunto: «Importante sarà anche coinvolgere in questa fase il Consorzio di bonifica unico, attese le diverse attività effettuate in questo ambito proprio dagli ex consorzi prima dell’entrata in vigore del nuovo consorzio di bonifica unico; a tal proposito si rende noto della notizia, di qualche settimana addietro, che Città Metropolitana ha effettuato una convenzione proprio con lo stesso Consorzio al fine di addivenire anche a questo tipo di iniziative di prevenzione».
«Il sopralluogo – ha evidenziato Versace – ha in effetti messo in evidenza uno stato precario dell’hinterland vegetativo. L’attenzione deve essere costante e senza mai abbassare la guardia, soprattutto alla luce dell’odierna mutazione climatica che sempre più spesso ci mette alla prova con piogge torrenziali e seguenti esondazioni che, oltre a mettere in pericolo la vita della popolazione cittadina e di quella animale, crea – ha concluso – innumerevoli danni alle attività imprenditoriali del luogo, così come purtroppo è già successo in altre importanti realtà del nord Italia».