Riceviamo e pubblichiamo:
Il nostro territorio, purtroppo, vive l’assedio della speculazione edilizia da parte di soggetti che senza alcuna remora distruggono ampi pezzi di natura per costruire, nella maggior parte dei casi abusivamente, imperi di cemento.
La Calabria, Terra dall’inesistente tessuto industriale, ha come sua grande ricchezza le bellezze naturali e paesaggistiche, storiche e antropologiche, ma queste ricchezze giorno dopo giorno vengono minate ed annientate dall’imperante ed inarrestabile cammino del cemento condotto da impresari ed esperti del settore dell’abusivismo edilizio.
I vincoli, i divieti, il minor impatto ambientale, tutti concetti sconosciuti ai più che vedono nel territorio unicamente uno spazio da aggredire e sfruttare a loro uso e consumo!
Occorre dire basta a questo sterminio delle ricchezze ambientali, occorre dire basta all’arroganza di chi ritiene di essere sopra la legge e sopra l’obbligo di adeguarsi a quanto stabilito dai regolamenti comunali, regionali e statali.
Per vedere questa distruzione basta girare un po’ lungo le vie della nostra bella area, la piana di Gioia Tauro, luogo della storia, delle grandi bellezze naturali e paesaggistiche, dove il monte si tuffa nelle acque viola della costa, dove i boschi ancora mantengono gli odori dei tempi che furono, dove camminando attraversi i secolari alberi è possibile sentire gli echi di un grande passato ed immergersi nella natura ancora sana e non contaminata.
Queste magiche cornici, stanno scomparendo a causa di chi, come detto, si rifiuta di adeguarsi alle regole imposte per la salvaguardia ambientale e di chi non controlla con il dovuto scrupolo l’agire disonesto di questi spregiudicati soggetti.
Alcuni esempi di costruzioni selvagge si scorgono in riva al mare, dalla tonnara di Palmi a San Ferdinando passando per Gioia Tauro, oppure nelle zone dell’entroterra da Melicucco a Cittanova dove nascono strutture completamente abusive ed i permessi a costruire ed i vincoli paesaggistici sono sconosciuti, danneggiando i bellissimi boschi e le zone verdi.
Ogni comune ha i propri ecomostri, i propri abusi, i propri killer ambientali, ma le azioni ad oggi poste in essere risultano scarne e prive di efficacia, nonostante i moltissimi processi penali instaurati che ingolfano il Tribunale di Palmi.
E’ notizia recente che proprio a Serrata, nel cuore della Piana di Gioia Tauro, un candidato a Sindaco è attualmente interessato da un presunto abuso edilizio per la costruzione di un vero e proprio residence (quindi non un abuso di necessità) adagiato sul fianco di una collina.
Come potrà un futuro sindaco tutelare gli interessi della collettività e mettere da parte quelli personali?
L’appello che rivolgiamo a tutti le Amministrazioni sane, alle autorità preposte al controllo, agli inquirenti, è quello di intervenire prima che sia troppo tardi e che anche l’ultimo pezzo di ricchezza calabrese sia distrutto, vogliamo tornare a sentire i profumi e godere delle visioni magiche dei nostri luoghi del cuore.
Osservatorio Ambientale Iride