Il colpo di cannone, la scasata tra l’incitamento della folla agli ‘mbuttaturi, la volata lungo il corso Garibaldi, l’arrivo in piazza I Maggio: tutto secondo copione, tutto come da tradizione.
Anche quest’anno la Varia di Palmi, la Macchina trainata a spalla da 200 ‘mbuttaturi, che dal 2013 è nella lista dei beni immateriali Unesco, è tornata a emozionare la città lasciando tutti col fiato sospeso.
La giornata è stata lunga e densa di impegni soprattutto per gli ‘mbutatturi, che ieri mattina si sono prima ritrovati nella Concattedrale per la Santa messa, e poi sotto la Varia, per un ultimo sguardo al percorso.
Intorno alle 15, poi, il raduno delle corporazioni in piazza I Maggio e l’inizio del corteo con l’arrivo sotto casa Tigano, dove ogni corporazione ha reso omaggio a Sara, l’Animella, che dal balcone salutava sorridente e che dopo l’arrivo di Antonio, il Padreterno, è stata portata in trionfo sulla portantina per le vie principali della città, prima di ricevere la benedizione.
L’attesa in città cresceva man mano che le lancette dell’orologio si avvicinavano alle 19, l’ora della scasata annunciata dal colpo di cannone. Gli occhi erano tutti puntati sul drappo che copre la macchina fino a poco prima della partenza.
Alle 19:18 la Varia è partita dall’Arangiara: una festa, un trionfo, una gioia indescrivibile uniti all’emozione di vedere ancora una volta un popolo celebrare un momento unico.
Sara, dall’alto, sorrideva e salutava la folla che la acclamava, che la sosteneva gridando il suo nome; Antonio, il Padreterno, le dava coraggio, invitandola a essere forte.
Ai loro piedi i 200 ‘mbuttaturi alle travi e il popolo alle corde. Insieme hanno spinto e trainato la Varia che ha terminato la sua corsa in piazza I Maggio dove si è udito un boato, e subito dopo le urla di gioia e di liberazione degli mbuttaturi: stanchi, sudati, provati dallo sforzo della scasata ma felici perché anche questa volta la Varia ha terminato la sua corsa senza sconzu.