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La testimonianza di un volontario gioiese bloccato dal maltempo sul treno bianco

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GIOIA TAURO – Sono rientrati a casa lunedì sera dopo ben 54 ore di viaggio, i pellegrini e i volontari che viaggiavano sul Treno Bianco dell’Unitalsi, di ritorno dal santuario francese di Lourdes.

L’alluvione che ha colpito la Costa Azzurra questa settimana, ha infatti creato ritardi ai cinque treni dell’Unitalsi, che partono ogni anno alla volta di Lourdes con a bordo molti ammalati, ma anche tanti pellegrini, volontari, medici e religiosi.

Sabato 4 ottobre, il treno con i volontri calabresi è partito da Lourdes per poi fermare la sua corsa a Tolone,nel del sud est della Francia a causa maltempo.

“Sul treno eravamo tutti tranquilli- racconta Ippolito Angilletta, barelliere sul treno bianco da 12 anni- viaggiamo per tante ore e abbiamo quindi con noi cibo, acqua, una cucina e anche un farmacia. Abbiamo mantenuto la calma, anche quando ci hanno detto che non si sapeva ancora quanto c’era da aspettare prima della ripartenza”.

I pellegrini hanno trascorso sul treno una notte fermi alla stazione di Tolone. Al risveglio al mattino la situazione meteorologica ancora non è migliorata e il treno non ha ricevuto il via per ripartire.

“Dopo un iniziale momento di allarme, nelle prime ore del mattino – racconta il barelliere – non ci siamo persi d’animo e abbiamo iniziato ad organizzarci per rimanere sereni nell’attesa, e far rimanere sereni anche gli ammalati”.

Rifocillati da caffè e brioche offerti ai pellegrini alla stazione francese, il gruppo calabrese ha ingannato l’attesa con balli e canti, coinvolgendo anche i viaggiatori della stazione. Non sono mancati i momenti di preghiera che il gruppo ha vissuto insieme al sacerdote gioiese don Vittorio Castagna.

“Tra qualche passo di tarantella e un po’ di musica – continua Angilletta – abbiamo cercato di ingannare le tante ore di attesa. In quella stazione – prosegue – abbiamo fatto anche una piccola esibizione de “I casi clinici” gruppo musicale di cui faccio parte, formato da volontari e medici dell’Unitalsi. Ci esibiamo in genere solo durante la settimana di pellegrinaggio e ci è sembrato bello farlo anche in quell’occasione. Gli animi sono rimasti allegri – dice – ovviamente il viaggio a Lourdes, la serenità che quel santuario ci regala ogni volta, ha reso tutto più semplice”.

Nel pomeriggio di domenica, il treno bianco ha finalmente lasciato la stazione di Tolone, dopo che la situazione meteorologica si è ristabilita. Nelle stazioni di Ventimiglia, Roma e giù fino a Sapri il treno ha ricevuto grandi accoglienze e rifornimento di acqua e cibo da parte della Protezione Civile.

“La Protezione Civile – racconta ancora Angilletta- ha fatto un ottimo lavoro, rappresentazione della solidarietà italiana, sempre presente ed eccellente. Non abbiamo avuto grossi problemi neanche con gli ammalati che hanno avuto quello di cui avevano bisogno. L’unica nostra preoccupazione era arrivare a casa prima di martedì perché – spiega- sul treno c’erano due dializzati e dovevano fare la loro dialisi nella giornata di martedì”.

Quindi solo qualche momento di allarme, moltissime ore di attesa e un ritardo di ben 24 ore è stato quanto hanno vissuto i pellegrini del treno bianco, che hanno definito l’imprevisto “solo un giorno in più di pellegrinaggio”. Gli animi già ricchi di fede e di speranza non si sono lasciati sopraffare dagli imprevisti e con serenità sono tornati a casa.

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