GIOIA TAURO – Mancano tre giorni all’appuntamento romano del 22 giugno in cui si dovrebbe delineare il futuro del porto di Gioia Tauro e dei dipendenti di Mct su cui pende da alcune settimane la spada di damocle della mobilità.
L’incontro si svolgerà al ministero delle infrastrutture e vi parteciperanno i ministri Matteoli, Sacconi e Romani, il presidente della giunta regionale Scopelliti, la vicepresidente Stasi e le organizzazioni sindacali nazionali.
Al tavolo non sono stati invitati i sindaci e le organizzazioni sindacali territoriali.
Prima di approdare nella capitale le vicende del porto saranno al centro del dibattito in consiglio regionale. Il punto più importante all’ordine del giorno della seduta che si terrà domani alle 11, è infatti quello inerente i problemi del porto di Gioia.
Prosegue intanto da un paio di giorni il presidio informativo, organizzato dalla Cgil, presso il varco doganale per informare e sensibilizzare i dipendenti. Il sindacato guidato nella Piana da Nino Calogero, ha inoltre organizzato per domani sera un incontro a “sostegno della crescita di tutto il sistema produttivo dell’area gioiese e per esprimere solidarietà alle centinaia di lavoratori che versano in un clima di incertezza sul proprio futuro”.
Le altre organizzazioni sindacali hanno invece preso una posizione diversa ritenendo più opportuno fare fronte comune con tutte le parti che hanno un ruolo attivo nella vicenda e attendere i risultati del tavolo tecnico nazionale del 22.
Lucio Rodinò