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La Rete delle Macchine a Spalla: un Manifesto per i bambini migranti

An anphibious boat brings rescued a small boat carrying 267 migrants (56 underage) off the coast of a Libya in Southern Mediterranean Sea to the ship Frigate Espero during the operation 'Mare Nostrum', 28 April 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI

“Lo scorso anno sono stati più di 400 i bambini morti sulle rotte dei migranti nel Mediterraneo. In migliaia sono vittime di abusi, schiavitù, sfruttamento e detenzione nei campi di transito in Africa. 50 milioni sono i bambini in movimento nel mondo sulle rotte migratorie, 28 milioni i bambini allontanati  dalle loro case e dai loro affetti a causa di conflitti. Moltissimi sono minori non accompagnati”.

E’ la riflessione di Patrizia Nardi, responsabile tecnico-scientifico del Progetto Unesco della Rete delle grandi Macchine a spalla italiane, che si sofferma su una cruenta realtà, quella delle morti in mare, rifacendosi ai numeri forniti dall’Unicef.

La Rete, rifacendosi ai principi di solidarietà, accoglienza, fratellanza, ospitalità ed umanità, si è fatta promotrice di una iniziativa, la sottoscrizione di un Manifesto da sottoporre ai decisori politici ed alle agenzie internazionali in favore dei bambini migranti.

“Una tragedia immane – prosegue Patrizia Nardi, spiegando i motivi che hanno spinto la Rete a stilare un manifesto – alla quale la Rete delle grandi Macchine Patrimonio Unesco, modello e fonte di ispirazione, vuole dare voce nei momenti che sono di festa per altri bambini più fortunati. Lo fa con un Manifesto che è un appello ai decisori politici, alle agenzie internazionali ma anche un’assunzione di responsabilità da parte di una grande comunità, quella della Rete che coinvolge diverse città di altrettante Regioni italiane, che chiama a raccolta del comunità d’eredità del patrimonio culturale immateriale italiano Unesco che basano la loro esistenza sul concetto di dialogo e di rispetto della diversità culturale, per dare un contributo concreto alla divulgazione e alla conoscenza di questa aberrazione in un mondo in cui la mancanza di attenzione verso i bambini è davvero una seria ipoteca alla sopravvivenza civile dell’Umanità”.

L’iniziativa verrà declinata ed implementata già nel corso dei prossimi mesi in occasione della Faradda dei Candelieri a Sassari e per il Trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo. L’obiettivo è quello di creare ponti di condivisione dando un contributo fattivo, così come le comunità della Rete hanno imparato a fare, lavorando insieme e in sinergia, da molti anni.

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