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La Polizia Penitenziaria festeggia i suoi 204 anni. Cerimonia anche a Palmi

Nei giorni scorsi, nel rispetto della normativa emergenziale in materia di Covid, si è svolta la Festa della Polizia Penitenziaria di Palmi,  in occasione del 204 anniversario della fondazione del Corpo.

In tale occasione, presso la Sala Conferenze della Casa Circondariale di Palmi, il Direttore Mario Antonio Galati e il Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria Domenico Paino hanno ricevuto le autorità presenti e il personale dell’amministrazione penitenziaria, procedendo alla lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (letto dall’Assistente Capo Elisabetta Borgese), della Ministra Marta Cartabia (letto dal Vice Ispettore Domenica Surace) e del Capo del Dipartimento Berardo Petralia (letto dall’Assistente Capo Coordinatore Romina Cipri) alla presenza del Vescovo della Diocesi Oppido – Palmi Mons. Francesco Milito, del Vice Sindaco del Comune di Palmi Soccorsa Bruno, del Sostituto Procuratore Adriana Di Vaio, del Comandante del Comando Compagnia dei Carabinieri di Palmi Maggiore Lorenzo Lega e del Comandante della Polizia Municipale di Palmi Maggiore Francesco Managò.

Nella lettura dei messaggi è emersa la forza, la determinazione e il sacrificio riconosciuti alla Polizia Penitenziaria durante la gravissima pandemia in corso, che ha causato anche la morte di alcuni agenti di polizia penitenziaria in servizio negli istituti italiani. Durante questo difficile periodo, la Polizia Penitenziaria ha saputo affrontare fortissime tensioni all’interno degli istituti penitenziari, nonchè il costante rischio di focolai fra il personale e la popolazione detenuta. La capacità nel saper affrontare questi momenti così difficili è stata unanimemente riconosciuta e ciò grazie al forte attaccamento alla divisa degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria che, alle difficoltà di ciascun comune cittadino, hanno affrontato quelle di un lavoro sempre insidioso e usurante.

Al termine della lettura dei messaggi, la speaker della cerimonia, Assistente Capo Coordinatore Triestina Buccafusca ha introdotto l’intervento del Comandante Paino sull’attività operativa del Reparto di Polizia Penitenziaria. Paino ha sottolineato che la gestione del virus e le relative implicazioni in tema carcerario hanno totalmente condizionato il lavoro del Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Palmi, da un lato attraverso l’applicazione di regole e protocolli al fine di evitare che il virus entrasse in istituto e dall’altro attraverso l’impegno per prevenire rivolte e proteste da parte della popolazione detenuta, che in quest’ultimo anno è notevolmente aumentata, passando da 50 a 150 detenuti.

Nel 2020 sono stati registrati 302 ingressi, di cui 140 dalla libertà e 162 da altri istituti e nel 2021 sono stati registrati 122 ingressi, di cui 74 dalla libertà e 48 da altri istituti.

L’attività di Polizia Giudiziaria del Reparto ha prodotto 19 comunicazioni di notizie di reato per reati commessi dai detenuti nei confronti del personale, 3 comunicazioni di notizie di reato per danneggiamento di beni dell’amministrazione, 1 per aggressioni fra detenuti e 2 per rinvenimento di telefoni cellulari all’interno dell’istituto.

Nonostante il periodo di sofferenza, il Comandante Paino ha evidenziato come elemento positivo quello della gestione delle videoconferenze che necessariamente, anche per le norme di tipo emergenziale, ha avuto un’impennata nell’ultimo anno e mezzo, evitando l’uscita di detenuti dall’istituto e garantendo in tal modo una maggiore sicurezza.

Dal mese di marzo 2020 sono stati 145 i detenuti che hanno effettuato udienze tramite la piattaforma TEAMS, con particolare riferimento agli interrogatori di convalida o alle udienze con i Tribunali di Sorveglianza.

Relativamente al settore MultiVideoConferenze, ben 989 sono stati i detenuti, di cui 290 provenienti da altre sedi, che hanno effettuato udienza in videocollegamento presso la Casa Circondariale di Palmi fra il 2020 e il 2021.

Dopo l’intervento del Comandante del Reparto, è stata la volta del Direttore dell’istituto Mario Antonio Galati che nel proprio messaggio di auguri ha sottolineato che la pandemia ha prodotto cambiamenti e innovazioni da cui non si potrà più tornare indietro, quali le nuove e sempre più frequenti modalità di comunicazione tramite videochiamata, sia nelle relazioni fra operatori penitenziari a distanza, sia fra i detenuti e i propri familiari. Il Direttore ha poi voluto soffermarsi sul ruolo della famiglia dell’operatore penitenziario, che in questo periodo ha accompagnato e condiviso le sofferenze dei propri congiunti che lavorano nel mondo penitenziario. Sicuramente la famiglia ha avuto un ruolo di primo piano nel fornire sostegno, nel’allentare le tensioni e il nervosismo di chi si è trovato impegnato spesso senza orari nella gestione delle carceri, con l’ansia ulteriore di poter essere portatore o di contrarre il virus.

Inoltre, non poteva mancare il ricordo del personale di Palmi scomparso negli ultimi anni, con particolare riferimento al Maresciallo Filippo Salsone, al quale è intitolata la Casa Circondariale di Palmi, Vittima del Dovere ed insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Nei giorni successivi, in occasione della ricorrenza di San Basilide, presso il Piazzale della Casa Circondariale di Palmi è stata celebrata dal Cappellano Mons. Silvio Mesiti la Messa di commemorazione del Santo Patrono del Corpo di Polizia Penitenziaria. In tale occasione, oltre al personale dell’amministrazione penitenziaria, era presente un nutrito gruppo di pensionati del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Quest’anno la cerimonia religiosa è stata particolarmente sentita dal personale di Polizia Penitenziaria, occasione importante di ringraziamento per aver affrontato un periodo storico molti difficile per l’amministrazione penitenziaria, e occasione di affidamento al Signore al fine di proteggere la comunità penitenziaria di Palmi, che si è stretta attorno al proprio patrono. Il Cappellano, durante l’omelia, ha sottolineato il ruolo di San Basilide, uno dei soldati addetti a scortare i condannati al luogo del supplizio, un appartenente a quello che oggi viene definito il “Nucleo Traduzioni”. La figura di San Basilide si caratterizza per la grande umanità e dignità con cui accompagna, sostiene e protegge dall’oltraggio una condannata a morte e lo stesso affronta il martirio successivamente dichiarandosi cristiano e affrontando lui stesso con fede il carcere e il martirio.

Durante la celebrazione, conclusasi con la lettura della preghiera del poliziotto penitenziario da partedell’Assistente Annunziato Rizzotto, molto significativa è stata la scelta delle letture, di cui una tratta dalla seconda lettera di San Paolo apostolo a Timoteo, in cui San Paolo dice al proprio discepolo “cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. Evita inoltre le discussioni sciocche e non educative, sapendo che generano contese. Un servo del Signore non deve essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite, dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà”. Un messaggio attuale al giorno per tutti gli operatori penitenziari, in un contesto difficile che richiede costantemente tanta professionalità, ma anche mitezza, pazienza e fede. Nel Vangelo, è Gesù il protagonista che dice ai suoi discepoli “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”: è questo il cammino quotidiano del poliziotto penitenziario, che, sull’esempio di San Basilide, ogni giorno porta una croce, consapevole che dietro ogni sofferenza offerta a Dio c’è la gloria della Resurrezione.

PREGHIERA DEL POLIZIOTTO PENITENZIARIO

Ascolta, o Signore, la nostra preghiera.

Dacci luce e forza perché possiamo riuscire a svolgere bene il nostro difficile compito di tutelare la società nell’aiutare chi ha sbagliato per debolezza a ritrovare il senso morale della vita.

La Tua parola illumini la nostra vita,

 il Tuo amore sostenga la nostra fatica.

Benedici, o Signore, la nostra cara Patria, tutti i nostri Reparti, le nostre famiglie e i fratelli che ci sono affidati.

Dona la Tua pace a tutti coloro che sono caduti nell’ adempimento del proprio dovere.

O Vergine Maria, Madre di Dio, ispiraci sentimenti di misericordia verso coloro che soffrono la detenzione, in modo che siano con noi conciliati, e il sentimento fraterno e la necessità del dovere.

Prega per noi, o San Basilide, nostro Patrono, cosí che la Tua testimonianza di fede, passata attraverso il martirio, sia per noi tutti di fulgido esempio, di immancabile sostegno e di vero conforto.

 Amen.

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