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La mano dei Pesce in Cassazione. L’ispettore Carpino riferisce di un tentativo di corruzione

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PALMI – Un tentativo di corruzione di un membro della corte di Cassazione da parte della cosca Pesce, è stato l’argomento principale della deposizione dell’Ispettore di Polizia Penitenziaria Giovanbattista Carpino, nel corso dell’udienza del processo All Inside, che si è tenuta oggi pomeriggio nell’aula bunker della Procura della Repubblica di Palmi.

L’ispettore, dinanzi alla Corte presieduta da Concettina Epifanio, con a latere le togate Maria Laura Ciollaro e Antonella Crea, ha risposto alle domande dei Pubblici Ministeri Alessandra Cerreti e Giulia Pantano, riferendo il contenuto di diverse intercettazioni, avvenute in carcere tra il 2006 e il 2007 ,da cui si evince il tentativo di corruzione.

Le intercettazioni riguardano imputati detenuti in due diverse peniteziari: Salvatore Pesce e il cognato Giuseppe Ferraro.

Nei colloqui si parla di 100 mila euro da utilizzare per la corruzione e di 20 mila da dare all’avvocato.
Secondo quanto emerso già in passato la cosca Pesce avrebbe corrotto membri della Cassazione. In un’altra conversazione del maggio del 2007, uno degli intercettati, dopo aver espresso il proprio pessimismo per il l’esito della  corruzione in atto parla di un caso andato a buon fine cinque anni prima. Per questo motivo il Pm Alessandra Cerreti ha chiesto l’acquisizione della sentenza della cassazione del 9 settembre del 2002 in cui è stata ordinata la scarcerazione di Salvatore Pesce.

Nel corso della seduta si è parlato inoltre di un altro tentativo che la cosca avrebbe messo in atto per ottenere il trasferimento del detenuto Salvatore Pesce.

La seconda parte della deposizione dell’ispettore Carpino è stata invece dedicata alle intercettazioni inerenti le estorsioni effettuate dai familiari di Salvatore Pesce e del cognato Giuseppe Ferraro.

Al termine dell’udienza il Pubblico Ministero Alessandra Cerreti ha chiesto di rinviare la deposizione, prevista per le prossime due udienze, della teste assistita Rosa Ferraro, nei confronti della quale sono emersi propositi criminosi da parte dei familiari.

Lucio Rodinò

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