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La Fondazione Varia e i conti che non tornano: nuova interrogazione del parlamentare di Rosato

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Perché nel verbale del Consiglio di amministrazione della Fondazione Varia del 28 giugno scorso si fa riferimento al sindaco di Palmi e a Claudio Carbone che non fanno parte del Cda ma sono solamente soci fondatori?

Sono ancora tanti i punti oscuri che emergono dalla lettura del verbale di approvazione del bilancio della Fondazione Varia, così come leggendo lo stesso documento finanziario nel quale le voci di spesa non sono dettagliate.

L’approvazione del bilancio

Della mancanza di verbale dell’assemblea dei soci, che deve esprimere il proprio voto sul bilancio, abbiamo parlato ieri: non vi è alcuna traccia, così come non c’è alcuna menzione all’azzeramento del patrimonio per come previsto dall’articolo 22 del Decreto legislativo 117/17, richiamato dallo statuto della Fondazione: «quando risulta che il patrimonio minimo di cui al comma 4 è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, l’organo di amministrazione, e nel caso di sua inerzia, l’organo di controllo, ove nominato, devono senza indugio, in un’associazione, convocare l’assemblea per deliberare, e in una fondazione deliberare la ricostituzione del patrimonio minimo oppure la trasformazione, la prosecuzione dell’attività in forma di associazione non riconosciuta, la fusione o lo scioglimento dell’ente».

Nello stesso verbale, poi, quali cause del disavanzo di bilancio, stimato in 325mila euro, vengono citate “emergenze e criticità non previste e non prevedibili”, senza che sia specificato quali queste siano state.

Ancora, il bilancio è stato approvato con il parere favorevole dell’organo di controllo, la stessa figura che ha anche il controllo patrimoniale e che avrebbe dovuto immediatamente dare atto dell’azzeramento del patrimonio per perdita. Inoltre, relativamente ai debiti che sono indicati genericamente nel documento, nel corso della riunione del Cda il presidente della Fondazione ha riferito che in parte sono stati già pagati, facendo riferimento a un piano di rientro triennale che, stando ai fatti, non può essere proposto perché una Fondazione che erode il proprio patrimonio perde immediatamente la personalità giuridica.

Ripianamento dei debiti

Al momento della nascita della Fondazione, lo abbiamo detto, sono stati messi a patrimonio 92mila euro così ripartiti: 90mila dal socio fondatore Comune di Palmi attraverso u cippu, e con mille euro ciascuno hanno contribuito al capitale i soci Daniele Laface e Claudio Carbone.

Al punto 5 dello statuto si legge che “il fondatore dichiara che l’attribuzione patrimoniale di cui al presente atto è libera e immediatamente efficace, ma non è prevista altra forma di contribuzione da parte dell’Ente “Comune di Palmi”; in particolare, non è prevista alcuna contribuzione “a regime” occorrente per ripianare eventuali perdite cui la Fondazione dovesse andare incontro per garantire l’equilibrio economico-finanziario”.

La gestione

Anche la gestione delle attività della Fondazione presenta alcuni dubbi. Sappiamo che i membri del Cda si sono dimessi e che il Comune ha provveduto con una selezione pubblica a selezionare e nominare i sostituti; sul sito RUNTS, però, questo passaggio non sembra essere stato formalizzato. Il deposito degli atti e dei loro aggiornamenti, infatti, deve avvenire “nel rispetto dei termini previsti dal decreto Decreto legislativo 117/17, a cura degli amministratori dell’ente, pena sanzione amministrativa pecuniaria (art. 2630 del codice civile) nei confronti di questi ultimi e diffida ad adempiere, con cancellazione automatica dell’ente dal Runts in caso di inadempimento (articoli 48, commi 4 e 5 e 91, comma 4 del Codice del terzo settore)”

In caso di mancato o incompleto deposito degli atti e dei loro aggiornamenti, nonché di quelli relativi alle informazioni obbligatorie, l’ufficio del registro diffida l’ente del Terzo settore ad adempiere all’obbligo richiamato, assegnando un termine non superiore a centottanta giorni, decorsi inutilmente i quali l’ente è cancellato dal Registro. : 

Il Fondatore dichiara che l’attribuzione patrimoniale di cui al presente atto è libera e immediatamente efficace, ma non è prevista altra forma di contribuzione da parte dell’Ente “Comune di Palmi”; in particolare, non è prevista alcuna contribuzione “a regime” occorrente per ripianare eventuali perdite cui la Fondazione dovesse andare incontro per garantire l’equilibrio economico-finanziario.

La nuova interrogazione parlamentare dell’Onorevole Rosato

Già la settimana scorsa di Varia si era parlato in Parlamento con un’interrogazione presentata dal deputato Ettore Rosato, che oggi è tornato a chiedere al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro dell’interno di controllare i conti della Fondazione.

«La Varia 2023 – scrive Rosato – sembra essere stata contornata da eventi organizzati, promossi e pubblicizzati dalla Fondazione, che hanno consentito di realizzare un imponente programma estivo della città di Palmi: concerti, cene ed eventi enogastronomici, presenza di influencer e DJ, discoteche all’aperto, eventi di intrattenimento con personaggi televisivi e del mondo dello spettacolo ed altro ancora».

Il deputato, richiamando quanto scritto dalla nostra testata, spiega che «nei fatti, come riportato dalla testata «Inquieto Notizie», «la Fondazione si è sostituita all’assessorato al turismo, è diventata una sorta di agenzia di eventi poco concentrata sulla Varia, unico e solo bene da promuovere, e distratta da altro».

Si tratta di attività che avrebbero però ingenerato un indebitamento importante: nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023 si legge infatti che il totale debiti è pari a 518.994 euro. Occorre evidenziare che la personalità giuridica della Fondazione è stata ottenuta grazie al conferimento, destinato in dotazione, dal comune di Palmi, del diritto personale di godimento (per 90 anni) della struttura della Varia (carro Sacro e «Cippu»), il cui valore è stato periziato da un commercialista che è diventato, poi, Revisore unico dei Conti della Fondazione stessa. Allo stesso modo, anche l’atto notarile di costituzione è stato redatto da un notaio, oggi consulente giuridico della medesima Fondazione, che è coinvolta attivamente nella sua gestione.

«Inoltre, l’articolo 15 dello statuto prevede che l’assemblea dei soci sia competente ad approvare il conto consuntivo entro il 28 febbraio di ogni anno, ma dalla documentazione depositata presso il Registro unico nazionale del terzo settore non si evince che essa sia stata coinvolta, formalmente, nell’approvazione del medesimo. Di fatti, anche il segretario comunale, in risposta a una richiesta di accesso agli atti, con una nota trasmessa il 31 luglio 2024 e indirizzata anche al Responsabile dell’«Area 3 – Società partecipate» del comune di Palmi, affermava come il «suo ufficio» non fosse in possesso della documentazione economica di cui si tratta».

«Appare, a tal riguardo, insolita l’assenza giustificata del sindaco di Palmi, ispiratore, socio fondatore e presidente onorario della Fondazione, alla riunione del Consiglio di amministrazione del 28 giugno 2024, durante la quale sarebbe stato approvato, come riporta l’ordine del giorno, il “bilancio edizione Varia di Palmi 2023”: di fatti, la situazione debitoria in cui versava la Fondazione era di dominio pubblico, resa nota dagli stessi creditori, nonché oggetto di precedenti interrogazioni, e la partecipazione del sindaco, in rappresentanza del comune, sarebbe stata corretta e necessaria anche per assumere eventuali informazioni da poter condividere con i cittadini, che da tempo chiedevano risposte sul preoccupante quadro debitorio».

Aggiunge il deputato di Azione: «Ancora oggi parte dei consiglieri di minoranza del comune di Palmi lamenta la mancata trasmissione della documentazione economico-finanziaria richiesta; infine, la tesoriera della Fondazione risulta essersi dimessa l’11 novembre 2023, e in seguito diversi membri del Consiglio di amministrazione avrebbero rassegnato le dimissioni. Ai sensi dell’articolo 90 del codice del Terzo settore di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017, il controllo sull’amministrazione delle fondazioni iscritte al Runts è esercitato dall’Ufficio del Runts presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali».

Chiede dunque Rosato ai Ministri «quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere al fine di verificare che il quadro debitorio, le iniziative e le attività svolte dalla Fondazione siano compatibili con un ente di terzo settore, scongiurando il rischio che la Fondazione abbia agito, ed agisca, nei fatti come ente strumentale del comune di Palmi e se nell’amministrazione della fondazione siano state rispettate tutte le norme su affidamenti e contabilità pubblica, considerata anche la necessità che sia accertata l’adeguatezza del conferimento della struttura di un bene patrimonio dell’umanità nel fondo «patrimoniale» della Fondazione, mettendo a potenziale rischio l’esistenza stessa della manifestazione».

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