Il delitto Ioculano rimane tra le pagine più drammatiche di Gioia Tauro.
A distanza di vent’anni da quell’infausta mattina del 25 settembre 1998, la morte violenta di Luigi Ioculano, chiamato familiarmente Gigi, resta un caso irrisolto.
Nativo di Seminara, Ioculano era un medico, un intellettuale che credeva nel riscatto di questa terra attraverso un processo di cambiamento e di crescita culturale, di cui si rese infaticabile protagonista con l’Agorà, un’associazione che, negli anni della propria attività, seppe mobilitare le migliori risorse della città.
Insomma, finalmente i segnali di una ventata di rinnovamento ci furono tutti, grazie ad un impegno che voleva chiudere con un passato buio e senza speranza. Con tali intenti, furono innumerevoli le iniziative del sodalizio gioiese, di cui Ioculano fu l’anima, il cuore pulsante, la guida indiscussa.
Oggi dell’Agorà rimane solo il ricordo tra coloro che operarono, con entusiasmo e spirito di servizio, assieme a Gigi, perché tutto questo faceva parte dell’uomo, che riusciva ad essere convincente e contagioso, in un’ottica che mirava esclusivamente agli interessi della comunità, di quella comunità gioiese che, certamente, non l’ha dimenticato, malgrado non siano stati previsti, almeno sino ad ora, eventi pubblici in occasione del ventesimo anniversario della sua tragica scomparsa. Peccato, l’ennesima opportunità mancata in un momento delicatissimo per la Città del Porto.
Ci ha pensato, invece, il Lions Club “Vallis Salinarum” di Taurianova, programmando una tavola rotonda sul tema “Gigi Ioculano – Per non dimenticare”, che si terrà martedì 25 settembre, alle 9.30, nell’Aula “Magistri” dell’Istituto “Monteleone-Pascoli” del centro pianigiano. Dopo l’intervento del presidente del club, Filippo Zerbi, sarà la volta di Leopoldo Muratori, già presidente del medesimo sodalizio e nipote del compianto dr. Ioculano. A seguire, l’atteso intervento di Simona Ioculano, figlia dell’indimenticato medico. I lavori, moderati dal socio del club taurianovese, Nino Guerrisi, proseguiranno con gli interventi del sostituto procuratore Dda di Reggio Calabria, Stefano Musolino, e del giornalista e scrittore Arcangelo Badolati.