Il futuro è parte del presente, specie in tutto quello che riguarda la conoscenza. Lo sa bene l’ITIS “Michele Maria Milano” di Polistena. La scuola ha alzato il sipario su un laboratorio insieme avveniristico e di stretta attualità. Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, è stato progettato, eseguito e messo in esercizio il lavoratorio dedicato alla progettazione ed esecuzione di robotica ed automazione.
A tenere a battesimo l’opera, che ha impegnato oltre 160.000 euro di finanziamento comunitario, ci hanno pensato la dirigente scolastica dell’ITIS, Simona Prochilo, e i docenti che hanno lavorato alle fasi progettuali, Luigi Bruno e Daniela Polimeni. Sotto gli occhi stupiti ed emozionati di una delegazione di alunni, i robot umanoidi, i software di progettazioni e i bracci meccanici hanno preso vita.
«Si tratta di un giorno importante per tutta la comunità scolastica – ha spiegato la dirigente Prochilo – ed è uno dei tasselli della costruzione di una scuola nuova, fatta di specializzazioni, strutture, strumenti e metodologie, che, partendo dal supremo interesse nella crescita dei nostri studenti, ci permetterà di far fare loro un grande salto di qualità».
Nel merito del progetto, i docenti Bruno e Polimeni hanno illustrato la grande polivalenza del laboratorio e la trasversalità dei saperi che saprà mobilitare. Dentro al laboratorio ci sono spazi dedicati al brain storming, quindi alle idee, ma anche alla progettazione vera e propria con l’ausilio di diversi notebook forniti di software avanzati, schermi touch, controller che gestiscono le macchine. Oltre all’impatto visivo davvero innovativo, il nuovo laboratorio è esattamente la sintesi di quella che è la filosofia dell’ITIS e della stessa “anima” dei fondi del PNRR.
«La nostra scuola – ha aggiunto la Prochilo – ha la mission precisa di creare figure che sappiano muoversi nel mondo della transizione digitale e tecnologica, le sfide della contemporaneità sono proprio queste: sviluppare le competenze per una società che cambia e chiede un’integrazione tra saperi tradizionali, automazione, intelligenza artificiale e abilità».
Il laboratorio, dunque, non servirà solo a progettare e sviluppare condivisione tra diversi indirizzi della scuola, ma anche a preparare i ragazzi, in maniera concreta e pratica, al mondo del lavoro, formandosi in un settore altamente richiesto e specializzato nell’ambito dell’informatica, dell’elettrotecnica e della meccanica. Le attrezzature, infatti, sono totalmente compatibili con quelle utilizzate, in grande scala, dalle più importanti realtà industriali ed aziendali che operano in questi settori.
Il futuro, quindi, nasce dai laboratori del presente, dalle menti e dalle mani di una generazione di studenti che sa utilizzare gli strumenti della contemporaneità e la sensibilità del nuovo umanesimo giovanile. La scuola come fucina di talento e come modello virtuoso di utilizzo dei fondi comunitari.