L’intervento in consiglio comunale del consigliere di maggioranza Pdl Antonio Papalia
Presidente del Consiglio,
Sindaco,
Assessori,
Colleghi Consiglieri,
Cittadini,
mi rivolgo anzitutto ai non addetti ai lavori – sommessamente – per apportare il mio contributo in termini di chiarezza su cos’è l’IMU, ossia l’Imposta Municipale Propria.
Essa accorpa in un’unica tassa, l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari sui beni non locati, e l’imposta comunale sugli immobili (la nota ICI).
Il soggetto attivo dell’imposta è il Comune: una quota di imposta pari al 50% dell’importo è riservata allo Stato e fin dal momento del pagamento il gettito viene ripartito tra i due Enti.
I Comuni dispongono di una certa discrezionalità in ordine all’aliquota relativa a questa imposta.
Senza dilungarci, credo sia opportuno distinguere in particolare l’IMU sulla prima casa (che può andare dal 2 per mille al 6 per mille), quella sulla seconda casa (che può andare dal 4 per mille allo 0,76%) e quella sugli esercizi commerciali (che può andare dallo 0,46% all’1,06%).
Oggi discutiamo della riduzione dell’IMU sulla prima casa dal 6 per mille al 2 per mille.
Occorre evidenziare che, allo stato attuale, i nostri uffici non sono in grado di prevedere con precisione a quanto ammonta la riduzione delle entrate nelle casse comunali a seguito di questo intervento.
Tuttavia, ritengo che alcuni provvedimenti non possano essere presi guardando solo alle esigenze di bilancio.
Ridurre l’aliquota dal 6 al 2 per mille è un passo assolutamente necessario: con ciò siamo consapevoli che ridurremo le entrate, ma è un costo che accettiamo di buon grado, pur di non aumentare i costi sociali.
Da sempre abbiamo sostenuto il diritto di ciascuno ad avere una propria casa.
Sarebbe pertanto inconcepibile, rispetto a quei cittadini che possiedono un immobile, gravarli di un’imposta che rischia di diventare un affitto sulla propria proprietà.
Né tantomeno può condividersi l’assunto di chi ci dice che di fatto l’IMU c’era già perché sino a qualche anno fa pagavamo l’ICI anche sulla prima casa. Invero, l’IMU – se non ridotta ad aliquote accettabili – sarebbe, come ho già detto, una ICI quasi raddoppiata.
Ciò detto, è chiaro che dinanzi ad una riduzione delle entrate, occorre agire tagliando le spese.
Come spesso dice il nostro Sindaco, saranno tre anni difficili che riusciremo a superare indenni solo con i dovuti sacrifici. Ma non possiamo chiedere sacrifici al cittadino, se allo stesso tempo continuiamo a garantire a chi amministra i benefit del passato. È in quest’ottica che abbiamo rimandato indietro l’autovettura di rappresentanza del Sindaco, abbiamo rinunciato ai parcheggi gratuiti per gli amministratori, stiamo provvedendo alla razionalizzazione degli uffici, così da eliminare le spese del Comune per i fitti.
Interventi, questi, che certamente non risolvono da soli i problemi strutturali più annosi, ma che sono di buon auspicio per il futuro.
Sono pertanto convinto che il punto all’ordine del giorno vada approvato – possibilmente all’unanimità – nella convinzione che questo sia solo il primo di una serie di passi che dovremo necessariamente fare.
Abbiamo pensato alle emergenze e, quindi, all’IMU sulla prima casa. Ma dovremo trovare il modo di intervenire sulle imposte che gravano sulle seconde case e, soprattutto, sugli esercizi commerciali. Gli esercenti palmesi, infatti, sono oggi “con l’acqua alla gola” e ci chiedono un intervento risoluto, che non potrà mancare.
Permettetemi, ancora, una menzione d’onore per i dipendenti comunali che – ogni giorno, al piano terra di Palazzo San Nicola, al Servizio Entrate Tributarie e Finanziarie – si stanno prodigando con competenza per offrire un servizio efficiente ai cittadini, in ragione dei calcoli per la corresponsione dell’IMU.
Concludo richiamando quanto dicevamo in campagna elettorale.
I primi due punti programmatici, se ben ricordo erano: “Ridurremo l’IMU sulla prima casa dal 6 per mille al 2 per mille” e “Non aumenteremo la tassazione diretta”.
A chi ci accusava di passerelle e qualunquismo, diciamo – dopo solo ventisei giorni – di ricredersi, perché quelle che non rappresentavano solo promesse elettorali, ma la filosofia di una squadra coesa, sono già divenute realtà.
Il Consigliere Comunale
Antonio Papalia