REGGIO CALABRIA – E’ stata emessa nella tarda serata di ieri, la sentenza in Corte di Appello di Reggio Calabria, per il processo All Inside che vede alla sbarra capi e affiliati del clan dei Pesce di Rosarno.
Dopo la requisitoria dello scorso gennaio del Pm Alessandra Cerreti, in cui sono state avanzate richieste di ribaltamento delle 21 assoluzioni in primo grado (tra cui quella di Rocco Pesce) l’inasprimento delle pene già previste in prima istanza e altrettante conferme, la Corte ha così sentenziato:
Signorino Armeli: confermata assoluzione di primo grado
Marco Bassolamento: confermata assoluzione di primo grado
Giuseppa Bonarrigo: non doversi procedere per intervenuta prescrizione
Carmelina Capria: confermata assoluzione di primo grado
Giovanna Ciurleo: confermata assoluzione di primo grado
Michele Cuppari: confermata assoluzione di primo grado
Francesco D’Agostino: 19 anni
Francesco Di Marte: confermata assoluzione di primo grado
Giuseppe Di Marte: confermata assoluzione di primo grado
Angela Ferraro: 13 anni e 7 mesi
Giuseppe Ferraro: 24 anni e 6 mesi
Mario Ferraro: 17 anni
Giuseppe Filardo: 15 anni
Andrea Fortugno: 3 anni e 6 mesi
Domenico Fortugno: 13 anni e 2 mesi
Giuseppe Gaglioti: assolto
Maria Carmela Garruzzo: confermata assoluzione di primo grado
Rocco Giovinazzo: confermata assoluzione di primo grado
Giovanna Iulio: confermata assoluzione di primo grado
Maria Concetta Larocca: confermata assoluzione di primo grado
Domenico Leotta: 16 anni e 10 mesi
Claudio Lucia: 17 anni e 10 mesi
Carmelo Luciano: assolto
Roberto Matalone: 12 anni e 10 mesi
Giuseppe Mazzeo: 2 anni e 8 mesi
Teresa Mazzuoccolo: reato prescritto già in primo grado
Maria Grazia Messina: confermata assoluzione di primo grado
Salvatore Michelizzi: 6 mesi con pena sospesa
Yuri Odierna assolto
Mario Palaia: 3 anni e 4 mesi
Rocco Palaia: 19 anni e 6 mesi
Antonino Pesce (cl.53): 28 Anni
Francesco Pesce (cl. 79): 12 anni
Francesco Pesce (cl.84): 4 anni e 8mila euro di multa + 21 anni e 6 mesi
Francesco Pesce Cl. ’87: 13 anni e 6 mesi
Francesco Pesce Cl. ’88: 1 anno e 4 mesi
Giuseppe Pesce: 14 anni
Giuseppina Pesce: non doversi procedere per intervenuta prescrizione
Marcello Pesce: 16 anni e 2 mesi
Maria Grazia Pesce: assolta
Marina Pesce: non doversi procedere per intervenuta prescrizione
Rocco Pesce (cl. 84) 12 anni
Rocco Pesce (cl.57) confermata assoluzione di primo grado
Salvatore Pesce 20 anni e 11 mesi
Vincenzo Pesce (cl. ’86): 15 anni e 2 mesi
Alberto Petullà. Trasmissione atti
Salvatore Rachele. 2 anni e 8 mesi
Franco Rao: assolto
Rocco Rao: 16 anni
Raso Giuseppe: 2 anni e 6 mesi
Serenella Fedele Rustico: 2 anni e 6 mesi
Francesco Saffioti: confermata assoluzione di primo grado
Domenico Sibio: assolto
Angela Staltari: 2 anni e sei mesi
Antonino Staltari: confermata assoluzione di primo grado
Maria Stanganelli: 7 anni
Ettore Tassi confermata assoluzione di primo grado
Antonio Tirintino: non doversi procedere per intervenuta prescrizione
Daniela Tirintino: confermata assoluzione di primo grado
Giuseppe Valenzise: confermata assoluzione di primo grado
Domenico Varrà: 16 anni e 4 mesi
Michelangelo Zagami: 2 anni e 6 mesi
Alessandro Zagarella: confermata assoluzione di primo grado
Nonostante alcune assoluzioni, la Corte d’appello ha quindi in gran parte confermato quanto previsto dal Tribunale di primo grado. Sono stati assolti da tutte le accuse solo i due ex carabinieri Carmelo Luciano e Giuseppe Gaglioti, in primo grado rispettivamente condannati a 12 anni e sei mesi e 13 anni di reclusione per concorso esterno in associazione tipo mafioso perché accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, Maria Grazia Pesce, cugina di Giuseppina, in primo grado condannata a 12 anni perché considerata fra le principali portaordini del clan, Franco Rao, in primo grado condannato a 17 anni di reclusione e Domenico Sibio, in precedenza condannato a 12 anni.
La pronuncia della Corte per i 58 imputati alla sbarra, processati con il rito ordinario, si è basata oltre che sull’attività di indagine anche sulle dichiarazioni della collaboratrice Giuseppina Pesce, che ha apportato notizie utili all’impianto accusatorio.