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Il sentiero Leònida: un sogno a piedi tra i luoghi di Rèpaci

Di Deborah Serratore – Un sogno percorribile a piedi per 9 km circa: è il sentiero turistico “Leonida”, inaugurato a Palmi il 6 giugno 2021 dall’Associazione “Fogghi di Luna” in collaborazione con l’agenzia viaggi Travelbuy. Il percorso unisce i luoghi più suggestivi di Palmi, rievocato e vissuti dallo scrittore Leònida Rèpaci: su tutti le grotte di Tràchina, la Pietrosa, il belvedere Tràchina, Rovaglioso. Proprio quest’ultimo, una scogliera rocciosa ricca di vegetazione, da cui parte il sentiero, è stato recentemente dotato di panchine artigianali, realizzate con materiali di riciclo: una delle panchine riporta un estratto di “Calabria Grande e Amara”, dello stesso Rèpaci, Utta a fa juornu c’a notti e fatta.

A Rovaglioso il Sindaco di Palmi, l’avv. Giuseppe Ranuccio, assieme ai volontari di “Fogghi di Luna”, ha tagliato il nastro di partenza del sentiero. I circa 150 150 appassionati provenienti da svariate località calabresi e siciliane hanno potuto scoprire Il bagno delle femmine, costituito da due piscine naturali di acqua dolce in cui le donne di un tempo si recavano a fare il bagno, separate dagli uomini, i quali tentavano di sbirciarle di nascosto. Gli escursionisti si sono diretti poi verso Villa Repaci, imboccando una via parallela al binario della stazione. Ed in questo tratto tra Rovaglioso e casa Repaci, che la Palmi dimenticata riaffiora nella sua assoluta bellezza: Buffari, Tòmbaro, Pietrosa e Tràchina sono le calette rocciose che si incontrano lungo il cammino. Di notevole interesse anche le case (Barone, Abbagnara, Oliva) site in punti panoramici e meritevoli di essere visitate. Nei pressi di villa Rèpaci sorgono le grotte di Tràchina: qui la “presenza” di Leònida  si incontra con la storia dei popoli antichi vissuti tra 2100 – 2300 a.C.; individui  che, sulla base dei reperti archeologici (ceramiche e cocci) rinvenuti nei primi anni’90, intrattennero scambi commerciali tra popolazioni indigene e Greci ancor prima della nascita della Magna Grecia (VIII° sec. a.C.). Superata villa Rèpaci, è stata la volta della spiaggetta di Tràchina e al belvedere che la sovrasta, da cui si può ammirare lo Scoglio dell’Ulivo dall’alto.

Gli escursionisti hanno poi proseguito, attraverso una strada interna che costituisce la via delle ex poste Regie durante il periodo borbonico, in direzione Taureana. Sono poi giunti davanti alla chiesa di San Fantino, per giungere, in c.da Pietrenere, fortino di Gioacchino Murat e, come tappa finale, la cripta di San Fantino. I promotori dell’iniziativa auspicano di prolungare ulteriormente il percorso passando per Pietrenere ed arrivare al traguardo finale del fortino di Gioacchino Murat e lo Scoglio dell’Isola.

Eugenio Crea, referente di “Fogghi di Luna”  ha commentato con emozione il grande riscontro dell’iniziativa: -“Il Sentiero Leonida è il frutto di un sogno condiviso con il mio amico, Antonello Scarfone, e che ha preso corpo, grazie al lavoro dei volontari di “Fogghi di Luna” e del gruppo “Green R-Evolution Palmi”, e le basi gettate nel tempo dal Presidio Rovaglioso. Tra gli altri, mi sembra opportuno ringraziare Enzo Marturano, Cristina Altomonte, Saverio Barbaro, Tonino Grillea, Vincenzo Gullo, e il decano Rocco Avandro.”

Trachina, Pietrosa, Rovaglioso ed altri luoghi dimenticati di Palmi, si auspica possano essere risvegliati dal sonno e rivivere in una dimensione nuova, quella del sogno di divenire fruibili e puliti. Finché ci sarà lavoro di squadra tra associazioni e istituzioni, la “notte” di Palmi non è buia, ma, per dirla alla Leònida, contiene già l’albore del giorno.”

 

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