Pioggia di assoluzioni al termine del processo che ha visto coinvolti sette imputati accusati di aver favorito la latitanza del 42enne di Rizziconi, Domenico Crea, arrestato nell’agosto del 2019 dalla Polizia a Santa Domenica di Ricadi.
Nel processo celebrato con rito abbreviato, il gup del Tribunale di Reggio Calabria Angela Mennella ha pronunciato sentenza di assoluzione per sette imputati; si tratta di Luigi Mancuso, 70 anni, di Limbadi; Pantaleone Di Mundo, 44 anni, di Limbadi; Pasquale Gallone, 64 anni, di Nicotera Marina; Salvatore Gallone, 57 anni, di Caroni; Antonio Monterosso, 44 anni, di Reggio Calabria; Michele Rottura, 64 anni, di Rizziconi;Antonino Rottura, 63 anni, di Rizziconi.
I sette rispondevano tutti del reato di favoreggiamento personale aggravato dalle finalità mafiose; Pasquale Gallone era accusato anche del reato di procurata inosservanza di pena, mentre ad Antonino Rottura veniva contestato anche il reato di associazione mafiosa, per favoreggiamento della cosca Crea di Rizziconi.
In merito alla circostanza che Domenico Crea abbia trascorso gran parte della sua latitanza a Santa Domenica di Ricadi, le indagini avevano ipotizzato il coinvolgimento di Luigi Mancuso e di Pasquale Gallone, quest’ultimo considerato la spalla forte del boss di Limbadi.
Gli interventi degli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese hanno provato ad attaccare alla base l’impianto accusatorio, portando all’assoluzione con formula piena per Luigi Mancuso, attualmente detenuto in seguito alla condanna in primo grado a 30 anni nel processo Rinascita Scott.
Pasquale Gallone era invece difeso dall’avvocato Giorgio Vianello Accorretti e si trova detenuto per Rinascita Scott mentre Pantaleone Di Mundo era difeso dall’avvocato Pietro Antonio Corsaro.