Il direttivo di Polistena Futura

Dedicato a Giacomo Matteotti il circolo di Polistena Futura che, nel centenario del rapimento e successivo assassinio dello statista veneto, ha voluto così idealmente accogliere l’invito dello storico Giovanni Russo – vista l’impossibilità di attribuirne la cittadinanza onoraria sostitutiva di quella appena revocata a Mussolini – di intestare, come già preannunciato, la sede del movimento politico-culturale attualmente all’opposizione in Consiglio comunale. Di raccolta dell’eredità politica di Matteotti ha parlato Francesco Pisano che – ricordando il percorso politico di Polistena Futura e richiamando i molti episodi di ostruzionismo subiti dalla maggioranza, definiti «abusi» non episodici «e non più tollerabili», con ultimo quello concernente la mancata autorizzazione per l’affissione di un manifesto di denuncia sul bilancio – ha riferito «di una intitolazione non a caso ma dedicata a libertà e democrazia». «Mi dispiace però – ha aggiunto Pisano – non vedere qui oggi, seppur invitati, il referente di Libera, don Pino Demasi e il presidente dell’Anpi, Francesco Mammola dal quale, peraltro, aspetto di avere la tessera dell’iscrizione all’associazione avendone fatto richiesta da oltre un anno e da cui ho ricevuto risposta una scritta nella quale mi si dice che, sulla mia richiesta, sono necessari accertamenti aggiuntivi…» per poi ritornare sulla figura del politico socialista certificando che «Matteotti è stato ed è un simbolo di libertà contro i soprusi: ecco, il nostro vuole essere un grido di libertà contro questo sindaco che non conosce democrazia. Noi vogliamo scardinare questo sistema criminale». Di «intitolazione molto sentita da questa “accozzaglia”» ha parlato la consigliera Rosaria Tropepe chiarendo poi che «noi vogliamo dimostrare che in politica si può fare diversamente nel rispetto di tutti». «Occorre aprire gli occhi ai cittadini» ha tuonato, dal canto suo, il consigliere Giancarlo Cannata affermando che «a Polistena è in atto una dittatura politico-ideologica da parte del PCI. Ma noi andremo avanti e continueremo a denunciare ogni distorsione perché dobbiamo liberare questo paese dall’oppressione politica e sociale». Sul coraggio ed il rispetto delle istituzioni dimostrato da Matteotti e preso ad esempio da Polistena Futura si è concentrato il presidente Gianfranco Scaramozzino il quale ha spiegato che «a Polistena c’è un muro» eretto dagli amministratori che non permette dialogo. Ricordando, infine, che l’opposizione ha il dovere della denuncia su ciò che non funziona, Scaramozzino ha anche chiarito – oltre alla manifesta perplessità nel constatare le assenze di don Demasi e Mammola: «Chi dice che non fa politica non la dovrebbe fare per nessuno», ha aggiunto – che i giudizi di Polistena Futura sono politici e mai personali: «Il sindaco è impegnato a fare propaganda ma non risolve i problemi della gente». Il dibattito ha registrato, tra gli altri, anche gli interventi di Aldo Polisena, Domenico Politanò, Silvio Laruffa, Vincenzo Pisano, Franco Mileto e Giovanni Russo.