SAN MARTINO DI TAURIANOVA – “I sammartinesi al fronte” è questo il titolo della pubblicazione presentata nel pomeriggio di ieri presso località la Fontanella, dall’associazione socio culturale “Il Castello” di San Martino.
Il libro è una raccolta di nomi, scatti e biografie dei militari nativi di San martino partiti al fronte durante le due guerre mondiali.
La raccolta è stata curata da Rocco Carpentieri che dal 2010 ha ricostruito, con l’aiuto degli altri membri dell’associazione, chi in passato era partito in guerra , senza però fare più ritorno a San Martino.
« Questa pubblicazione – ha detto Annamaria Fazzari, presidente de “Il Castello” che ha moderato la presentazione – rappresenta un grande patrimonio culturale e storico per il nostro paese. E’ un riconoscimento di quanto è stato – ha aggiunto –frutto di un lavoro intenso quanto entusiasmante. Oggi – ha concluso – siamo qui con un pizzico di orgoglio, se pensiamo che abbiamo mandato questo libro ai sammartinesi sparsi per il mondo».
Durante la presentazione, sono intervenuti Giuseppe Riso, cultore di storia locale e Pasquale Maio, funzionario comunale e aiuto valido nella ricerca e ritrovamento dei certificati e atti conservati al comune di Taurianova dei militi sammartinesi.
Un excursus storico lungo oltre un secolo è stato ricostruito da Riso durante il suo intervento che ha voluto sottolineare il ripudio della guerra da parte del nostro paese e la speranza di “ non avere più lapidi di marmo su cui incidere i nomi dei caduti”.
« Questo lavoro – ha detto Rocco Carpentieri – è nato quasi due anni fa, quando in occasione del 150 anni dell’unità di Italia, quando abbiamo voluto scoprire i nomi dei militi rimasti sconosciuti. Grazie anche all’Archivio di Stato di Reggio Calabria – ha aggiunto Carpentieri – siamo riusciti a porre sotto la statua del militi ignoti in piazza, una lapide con i nomi di tutti i soldati caduti. Questo libro – ha concluso – è un modo per non disperdere tutti questi dati, per raccoglierli e per ricostruire attraverso i nomi e le vicende personali, chi ha fatto la storia.»
Angela Angilletta