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Il campo sportivo San Giorgio, per sette mesi teatro della Palmese in Serie D

di Francesco Lacquaniti

Correva la stagione 2015-16 e la Palmese, appena ritornata in Serie D dopo decenni di oblio, si apprestava a disputare il massimo campionato dilettantistico nazionale lontana dalla sua casa naturale (il Giuseppe Lopresti) chiusa per lavori di riqualificazione il cui tocco finale avrebbe previsto la posa dell’erba sintetica. A ospitarla, per buona parte del campionato, fu il campo sportivo San Giorgio (intitolato da qualche anno ai “gemelli del gol” Carlo Marino e Mimmo Savoia) oggi purtroppo in uno stato di completo abbandono e che presto, almeno si spera, potrebbe rinascere a vita nuova. 

La prima al San Giorgio fu contro la Leonfortese battuta con un classico 2-0 frutto di una doppietta di Piemontese. Poi fu il turno di: Vigor Lamezia, Marsala (con Foderaro a piegare l’undici azzurro), Vibonese (rossoblù che sarebbero stati affrontati ed eliminati anche nella Coppa Italia Serie D), Gragnano, Agropoli, Noto, Due Torri (con il numero uno dei messinesi Ingrassia, ex Hellas Verona, guardiano di una tra le difese più ermetiche), Sarnese, Cavese (vittoria degli aquilotti, rete di Criniti, in una gelidissima domenica del 17 gennaio del 2016 alla quale presenziarono 120 sostenitori giunti da Cava de’ Tirreni che avrebbero incitato i loro beniamini dal primo all’ultimissimo minuto con cori da calcio professionistico), Rende (con un calcio di rigore di Saturno a far ritornare al successo una Palmese da tempo in crisi), Siracusa (il cui 1-2, reti dagli undici metri di Catania e Savanarola con Saturno ad accorciare, li avrebbe avvicinati a quella Serie C poi conquistata), Frattese e Scordia nel cui undici giostrava l’ex Catania Mascara capace, un decennio prima, di far sobbalzare la Scala del Calcio con una rete di pregevole fattura anche se a vincere la sfida contro gli eteni fu l’Inter. Quella contro lo Scordia fu l’ultima al San Giorgio prima del ritorno al Giuseppe Lopresti in un 3 aprile 2016 che, contro la Reggina (all’epoca Reggio Calabria), avrebbe fatto registrare una cornice di pubblico di 2.500 presenze circa con foltissima rappresentanza di sostenitori reggini. Amaranto che, come successo nella gara d’andata all’Oreste Granillo (vittoria per 4-3), avrebbero trovato la zampata vincente in piena zona cesarini con un guizzo di De Marco

Per la Palmese, che avrebbe visto avvicendarsi in panchina Mario Dal Torrione per Rosario Salerno (allenatore nativo di Rocca di Neto che aveva riportato i neroverdi in Serie D a suon di record), il finale di stagione fu, comunque, da incorniciare sia per l’attesissimo e festante ritorno nel suo leggendario campo sportivo (prossimo a festeggiare i 90 anni dall’edificazione) sia per la strepitosa salvezza conquistata nella vicina Trinacria battendo, in un play out senza appello, il favoritissimo Marsala.

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