Ci volevano uno scandalo scoperchiato dal giornalista di “Titolo V” Walter Molino ed una pandemia perché i sindaci della Calabria si scoprissero uniti nel rivendicare il diritto alla salute dei calabresi.
Questo pomeriggio, muniti fascia tricolore, i primi cittadini si sono radunati davanti alla Prefettura a Reggio Calabria per chiedere il superamento del commissariamento della sanità calabrese, misura primaria per poter procedere ad attuare le misure necessarie per uscire dalla “zona rossa”.
Proprio nelle ore in cui si svolgeva la manifestazione, però, il Tar rigettava l’impugnazione dell’ordinanza di istituzione della “zona rossa” in Calabria, presentata dal presidente facente funzioni, Nino Spirlì.
I sindaci, però, hanno deciso di andare dritti e seguire la strada di una richiesta ufficiale, stilando e sottoscrivendo un documento ufficiale indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della Salute.
«È ormai palese in che misura 10 anni di commissariamento della Sanità calabrese siano stati ingiusti, inutili e persino dannosi – si legge nel documento – Occorre assolutamente interrompere tale pratica di prepotenza istituzionale, restituendo responsabilità e competenza ai naturali destinatari regionali, affinché si assumano le effettive responsabilità di risanare, programmare, ben gestire il Sistema Sanitario che è primario momento di rapporto tra i cittadini e lo Stato di cui i calabresi vogliono continuare a sentirsi parte integrante ed effettiva».
I sindaci uniti chiedono al Presidente Conte ed al Ministro Speranza di assumere come priorità assoluta dello Stato l’esigenza di affrontare una volta per tutte la problematica della Sanità, stabilendo in termini immediati il ritorno ad un normale funzionamento secondo l’ordinamento vigente ed assumendo urgenti provvedimenti finalizzati alla definizione del Piano Ospedaliero anti Covid ed alla sua realizzazione.
Piano che deve prevedere, per prima cosa, l’aumento dei posti nelle terapie intensive e sub-intensive, seguito dal potenziamento del personale e delle strutture ospedaliere.
«Chiediamo tempestivi e fattivi riscontri con l’adozione di tutti i provvedimenti che la situazione d’allarme impone, ossia l’immediata rimozione del commissario e del sub-commissario ad acta – prosegue il documento firmato dai sindaci – l’immediata rimozione dei commissari delle ASP, la nomina dei nuovi commissari regionali e provinciali, concertata e condivisa con le Autorità regionali, e la convocazione di una riunione del Consiglio dei Ministri in Calabria per decretare le nuove nomine e collegando i tempi della chiusura dei commissariamenti alla cessazione dello stato di emergenza per la diffusione della Covid-19».
I sindaci sono stati ricevuti dal Prefetto in delegazione, a cui hanno chiesto di farsi portavoce con il Governo per aiuti economici ai commercianti ed ai lavoratori.