GIOIA TAURO – «Stop alle chiusure selvagge di reparti e servizi. Prima di avviare qualunque discussione chiediamo con forze che venga annullato l’ordine di servizio che ha portato alla chiusura di Cardiologia a Gioia Tauro». Con queste parole il presidente dell’associazione città degli ulivi, Emenanuele Oliveri ha illustrato ai giornalisti la posizione presa all’unanimita dai sindaci della Piana, al termine della riunione a porte chiuse che si è tenuta all’interno della sala Scopelliti a Gioia Tauro.
All’incontro era stata invitata anche Rosanna Squillacioti. Il direttore Generale dell’Asp 5 ha però inviato un documento in cui comunicava di non poter essere presente e si dichiarava comunque disponibile a incontrare i sindaci.
Il presidente Oliveri non ha nascosto la propria soddisfazione per essere riuscito a trovare una posizione unitaria tra i primi cittadini pianigiani e per farlo ha optato per una riunione a porte chiuse in modo da rendere estremamente franca e diretta la discussione. «Abbiamo assunto una posizione pragmatica. L’asp non si può limitare ad applicare solo la parte relativa ai tagli del decreto 106 ((leggi ) e continuare a non attuare tutta la parte relativa ai servizi. Riteniamo quel decreto – ha detto Oliveri – insufficiente ma pretendiamo che almeno venga applicato interamente. E’ inconcepibile che venga chiuso un reparto con un ordine di servizio privando di cure importanti migliaia di persone».
Sulla stessa lunghezza d’onda Orlando Fazzolari, sindaco di Varapodio: «In questa fase – ha detto – è stato deciso che i due presidi ospedalieri della Piana sono quelli di Gioia e Polistena. E’ necessario quindi che vengano valorizzati perchè devono dare risposte a più di 180 mila persone. Su questo saremo intransigenti».
Soddisfatto dell’incontro anche il sindaco di Gioia Tauro; Bellofiore ha parlato anche della chiusura del reparto di nefrologia che «ha creato problemi a centinaia di malati e che – a suo parere – potrebbe essere riaperto senza aggravi di costi».
Anche Sandro Cannatà, che rappresenta i primi cittadini della Piana all’interno del comitato dei sindaci dell’Asp 5, si è chiesto perchè si proceda solo ai tagli e «invece le guardie mediche restano chiuse nonostante la pronuncia del Tar».
Oliveri ha inoltre rivendicato i tanti risultati ottenuti silenziosamente da città degli ulivi e ha specificato che i comuni hanno formalizzato l’adesione all’associazione con una delibera di consiglio comunale e che i sindaci non possono farsi da parte o autosospendersi a loro piacimento, lanciando un chiaro riferimento ai primi cittadini scontenti che da tempo disertano tutti gli incontri.
La riunione si è prolungata oltre il previsto e per questo i primi cittadini non hanno partecipato alla manifestazione – assemblea, che si è svolta in contemporanea davanti all’ospedale di Gioia Tauro. Dopo gli interventi dell’assessore Della Vedova, dell’ex assessore Nardi, del consigliere provinciale Giuseppe Longo, e di Nino Calogero della Cgil, hanno preso la parola tanti cittadini che hanno raccontato le loro esperienze e hanno spinto tutti i presenti a continuare la lotta in favore di una sanità di qualità e contro la chiusura improvvisa dei reparti.
Lucio Rodinò