PALMI – Mentre il Pdl, ieri sera, annunciava il suo candidato a sindaco ufficiale, c’era una fetta di partito che annunciava il suo candidato, Francesco Trentinella.
Giornata movimentata per il partito, che si è ritrovato a fine serata con ben due candidati ufficiali, sostenuti da due differenti aree di Pdl, mettendo in evidenza ancora una volta la scissione interna che caratterizza il partito del predellino a Palmi.
«Sono profondamente deluso per il modo in cui il partito ha agito, scavalcando del tutto alcune posizioni nella scelta del candidato a sindaco. – ha detto Pino Carbone del coordinamento provinciale del Pdl – Il neo coordinatore Biasi aveva fissato un incontro, al quale sarei dovuto andare insieme a Giovanni Barone e Giuseppe Saletta, per decidere le sorti del partito, e invece ha pensato bene di annunciarmi, per telefono, che il partito aveva già scelto, e la scelta era ricaduta su Barone».
Tutto questo mentre Ernesto Reggio, il candidato che il Pdl aveva annunciato come ufficiale nelle settimane scorse, era all’oscuro di tutto, e anzi, avvisato al telefono da Carbone, è rimasto sorpreso della scelta fatta dal partito, che lo ha in pratica messo da parte.
«La nostre decisione di scendere accanto a Francesco Trentinella deriva non dalla volontà di mettere fuori dai giochi Reggio, ma dalla constatazione che Trentinella è più avanti nella campagna elettorale. – ha detto ancora Carbone – Noi abbiamo detto no alle offerte in anticipo che ci sono state fatte, rifiutando la presidenza del consiglio e la carica di vicesindaco in cambio del sostegno al candidato Udc, ed abbiamo scelto di prendere un’altra via, correndo da soli».
Trentinella, seduto al fianco di Elio Belcastro durante la conferenza stampa, sarà dunque un candidato «di area Pdl, ed avrà l’avallo del partito nazionale». Particolare, questo, sottolineato sempre da Carbone, che ha infine lanciato un’accusa ben precisa ai vertici provinciali del partito.
«Così facendo si è sancita l’ennesima spaccatura del Pdl, un partito che poteva dare futuro alla città e che invece adesso è diviso su ogni fronte».
Viviana Minasi