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I camper della prevenzione arrivano a Palmi: lunedì l’iniziativa dedicata alle donne

Spesso “svolgere un buon servizio” a livello sanitario nel territorio della Piana significa colmare delle gravi mancanze, soprattutto nell’epoca della quarta ondata Covid. In questo preoccupante contesto, Palmi si prepara ad accogliere la Carovana della Prevenzione, lodevole programma nazionale itinerante promosso da Komen Italia, in favore della salute femminile.

Delle cliniche mobili con un’equipe di medici della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” di Roma, supportati da volontari Komen, giungeranno nella città pianigiana lunedì 17 Gennaio, stanziandosi sulla piazza antistante la Concattedrale: dalle 9:30 alle 16:30 ci sarà la possibilità, per le donne che saranno riuscite a prenotarsi, di effettuare visite per la diagnosi precoce del tumore al seno e al collo dell’utero.

Priorità della “Carovana” è coprire luoghi d’Italia in cui è più difficile garantire una costante prevenzione a livello sanitario.

Tutte le tappe calabresi godono del patrocinio della Regione Calabria; inoltre, per la tappa palmese, la sinergia tra “La Danza della Vita” – l’unica Onlus palmese al fianco dei pazienti oncologici- e il centro di Volontariato “Presenza” si è rivelata fondamentale: grazie all’impegno e sensibilità di queste due realtà così attive nel servizio al prossimo, saranno effettuate a titolo totalmente gratuito ecografie e mammografie per la prevenzione del tumore al seno, visite ed ecografie ginecologiche, e consulenze nutrizionali.

Il “Centro Presenza” si sta occupando di accettare le numerose prenotazioni (per inoltrare richiesta basta contattare lo 09662674100 o inviare una mail a presenza.calabria@gmail.com dalle 9:00 alle 12:00).

Abbiamo voluto incontrare il parroco della Concattedrale, nonché guida spirituale del “Centro Presenza”, Don Silvio Mesiti, da sempre molto sensibile, anche nelle sue omelie, ai temi della sanità calabrese. Il parroco ha espresso il suo “sì” incondizionato ai bisogni dell’equipe medica ospite a Palmi: «Ho saputo da Maria Anedda, presidente de “La Danza della Vita”, dell’esistenza di questa carovana che prestava servizio alle persone anziane ed indigenti e sono rimasto molto colpito da ciò che fanno queste persone che ora si stanno interessando alla Calabria. In questo particolare periodo poi molte visite non possono essere effettuate, perché giustamente si presta la massima attenzione al Covid, ma non dobbiamo dimenticare che esistono anche le altre malattie».

Don Mesiti garantirà la massima ospitalità al personale altamente qualificato, fornendo loro  alloggio al Centro di Riconciliazione “Ugo Ambesi Impiombato”, e la possibilità di stanziare tre camper nella piazza della Cattedrale: tutti i servizi saranno a spese del Volontariato.

Il parroco inoltre ha voluto mettere in luce il chiaro messaggio spirituale e sociale che la “Carovana” porta con sé: «Un aspetto di cui sono profondamente convinto, anche per la mia esperienza come cappellano del carcere, è l’attenzione verso la persona umana, come ricorda anche il Vangelo: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato”. Quindi da un lato c’è la persona umana, sulla quale l’attenzione di Dio è sempre reale, poi c’è un servizio, per il quale è importante che ognuno faccia bene il suo compito. Nonostante i limiti strutturali qui in Calabria, possiamo dire di avere un personale medico che lavora con spirito di sacrificio».

Un buon servizio però, per Don Mesiti è incompleto se non si attua un vero senso di responsabilità, che ciascuno di noi può compiere nella propria quotidianità, passando ad esempio dal gesto di indossare la mascherina, o svolgendo opere ancora più grandi di cura verso gli altri, come la “Carovana della prevenzione”: «La Provvidenza è presente nella storia e ci aiuta ma dobbiamo assumere noi per primi uno spirito di convivenza in una civiltà democratica come la nostra».

E durante la “Carovana” del 17 Gennaio, il Centro “Presenza”, assieme a “La Danza della Vita”, potranno, nel loro piccolo dare a donne spaventate da una possibile diagnosi, o indigenti, una maggiore consapevolezza del proprio stato di salute, e un barlume di carità e “buon servizio” in tempi tormentati come questi.

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