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“Ho scelto Londra per il suo multiculturalismo”

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Un’altra ragazza gioiese che vive a Londra è Giulia Surace. Ha 26 anni, lavora per una casa editrice e spera di prendere la cittadinanza da qui a un anno.

Che aria si respira a Londra?
Posso dirti che l’atmosfera a Londra non e’ delle migliori, e molti inglesi con cui ho parlato sono scioccati e depressi. Io lavoro per una casa editrice, e tutti i miei colleghi inglesi hanno votato per rimanere. Penso che quelli che verranno danneggiati maggiormente saranno proprio gli inglesi, a meno che non riescano a negoziare un buon accordo con Bruxelles. Ma per ora sono tutti abbastanza negativi, preoccupati soprattutto del libero movimento e libero scambio. Per quanto mi riguarda, sono dispiaciuta e sorpresa, anche perchè a Londra ho visto un forte sostegno per la campagna Remain. Uno dei motivi per cui ho scelto di vivere a Londra è per la sua diversità e multiculturalismo, che indubbiamente subiranno un cambiamento dopo il voto. Non credo cambi nulla per almeno due anni, ma ci stiamo tutti augurando che non ci sia un esodo improvviso di banche e aziende, perchè vorrebbe dire perdita di lavoro per molte persone.

Nel caso tuo specifico cosa credi che possa cambiare?
Io sono abbastanza fortunata perchè lavoro per una casa editrice finanziariamente stabile e con una presenza globale. Il mio lavoro mi piace molto, e spero di poter continuare a svolgerlo senza problemi. Dato che risiedo a Londra da ormai 6 anni, l’anno prossimo avrò la cittadinanza inglese. Spero che non ci sia bisogno di avere il passaporto inglese per poter rimanere qui, e lo dico soprattutto per gli altri connazionali che sono arrivati qui da poco. Ma il passaporto mi aiutera’ anche in caso voglia cambiare lavoro, dato che a quanto pare verrà data sempre più priorità agli inglesi.

Hai amici che avrebbero voluto raggiungerti e ora non possono?
In realtà non è cambiato ancora nulla, quindi chiunque voglia trasferirsi qui può ancora farlo, anche se il voto promette di rendere le cose più difficili in futuro, e anche questo dipenderà sempre dal tipo di accordi che verranno stabiliti a Bruxelles. Ho un amico architetto che vive a Torino e che pensava di trasferirsi a Londra per lavoro, ma immagino che per lui sia più conveniente andare in posti come Berlino, dove almeno non c’e’ rischio di venire esclusi.

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