Il mito di Persefone, la fanciulla che ciclicamente ritorna dagli inferi per dare vita a una nuova primavera: le sue memorie, la sua condizione di vittima di una vita non scelta, regina di un regno non voluto, è stato incarnato dalla voce sensibile e profonda della scrittrice reggina Katia Colica nella sua performance Reading “Persefone. Il ritorno” al Centro Giovanile “Giovanni Paolo II” di Palmi la sera giovedì 13 luglio accompagnata dalle note di Antonio Aprile al basso elettrico e synth. Ottima partecipazione di pubblico per questa performance sull’interiorità -scritta della stessa autrice- di questa creatura senza età, in bilico tra la fanciulla che è stata e che dovrà essere ciclicamente in eterno.
Persefone. Il ritorno è stato il primo degli spettacoli della rassegna estiva del BAT – Bottega Artigianale del Teatro, il cui responsabile è Wladimiro Maisano: il BAT è sito sempre presso il Centro Giovanni Paolo II di Piazzale Ibico.
Lo spettacolo è stato promosso inoltre dalle Risorse Pac 2014/2020 Az. 683; Balenando in Burrasca Reading Festival, manifestazione di musica, teatro, letteratura e di arti contaminate di cui Katia Colica è direttrice. Sostengono il recital anche il Ministero della Cultura, l’Associazione Adexo e Calabria Straordinaria.
Anche l’autrice stessa, nella sua carriera, si è ritrovata un po’ a vivere in molteplici mondi, come la sua Persefone: ella stessa ammette di avere un’anima pentapolare. Katia Colica è giornalista, scrittrice sia di romanzi che di poesia, direttrice dal 2023 dirige Sdiario, il blog storico fondato da Barbara Garlaschelli.
Ha svolto attività di drammaturga sia per il teatro che per il cinema, scrivendo di suo pugno e interpretando, come lo spettacolo del 13, spettacoli dal vivo come “Le voci delle donne di Omero”, “Morgana – Acque libere” e appunto “Persefone. Il ritorno”. Ma ha anche pubblicato libri per case editrici come Oscar Mondadori con il racconto “Col mare dentro” o “Il tacco di Dio” o il testo teatrale “Un altro metro ancora – Monologo sul bordo della vita”, a cura di Città del Sole Edizioni; tra le altre collaborazioni spiccano quella con la Fondazione De Andrè per cui ha scritto alcune poesie e quella Queerfobia per cui ha scritto l’antologia pubblicata da D Editore “Un respiro diverso”, che vede tra gli altri, autori come Daria Bignardi, Franco Buffoni e Massimiliano De Giovanni.Molto intenso anche il suo romanzo sul tema della prigionia “Non questa volta” edito da Castelvecchi nel 2020. Ed anche questa volta è di una prigione che si tratta, la sua Persefone che chiede al suo sposo (Ade) di uscire e lui che a stento la lascia andare da sua madre Demetra per dar vita a una nuova primavera. Saranno forse scattati interrogativi nello spettatore, empatie, immedesimazioni nelle proprie prigioni quotidiane, nei nostri sei mesi di buio che attraversiamo nella nostra esistenza.
E una musica ha legato ancora di più il pubblico alla protagonista e alle sue parole, quelle di Antonio Aprile, autore di musiche originali per teatro, reading, installazioni, musica rock ed elettronica; suona sintetizzatori e tastiere, basso elettrico e chitarra; si occupa di produzione musicale, sound design. Ha scritto due brani musicali per la colonna sonora di uno spot ufficiale dell’Accademia Aeronautica Militare Italiana. Un altro lavoro di Antonio Aprile è la colonna sonora del cortometraggio “The Barefoot humanity”, premiato nel 2011 al Los Angeles Movie Awards con una menzione d’onore dovuta all’alta qualità del lavoro.
Aprile si è fatto conoscere a lungo nel mondo del teatro: numerose le musiche da lui scritte per spettacoli teatrali: “PPP Amore e lotta“, “Cassandra Global Warner” “Stato d’assedio” (Regia di Matteo Tarasco); “Visioni dello Stretto” (Regia Maria Milasi), “Il Vento magico“, “Un altro metro ancora“, “Tu, sanguinosa infanzia” (produzione SpazioTeatro); “La nuova patria” (produzione Officine Joniche Arti). Tante anche le musiche per Reading letterari: oltre che in Persefone. Il ritorno, Aprile ha reso con la sua musica la parola ancora più viva pure ne Il tacco di Dio, Ancora una scusa per restare, Parole di genere, Parole rubate ai Sassi, Le voci delle donne di Omero, Morgana e i Miti dello Stretto, Fiori di Rame).
Come Katia Colica, anche l’anima artistica di Aprile è molteplice, infatti il musicista vanta pure una lunga esperienza di autore, bassista e tastierista per le band Filmnoir e Nerogrigio con le quali ha condiviso numerosi concerti live nella Penisola e la pubblicazione di alcuni album “Un altro morto sulla 106”,“La favolosa Belva”, “Macabre”, “Art Rock” coi Filmnoir; e “Nerogrigio” coi Nerogrigio.
Tornando a Persefone, i due eclettici e sensibili artisti sono stati supportati nello spettacolo anche da Loredana Delfino e Luca Granata in video; da Domenica Stelitano per i costumi; da Gianluca Del Gaiso per video e Marco Costantino per le foto.
La Persefone di Katia Colica e Antonio Aprile è stata l’occasione per comprendere come i miti possano, attraverso la forza delle parole e la potenza della musica, essere sempre attuali e permettere quello scavo interiore che il teatro vissuto intensamente può permettere.