PALMI – Alla fine ha vinto lui, Giovanni Barone. Il Pdl ha scelto, dopo settimane intense di trattative, il suo candidato a sindaco ufficiale, mettendo fine ad una vicenda che stava diventando un vero e proprio giallo.
La scelta di convergere su Barone, candidato Udc, ha coinvolto non solo il partito del predellino, ma anche la lista “Scopelliti presidente”, portando a termine così quel progetto, voluto dai vertici provinciali e regionali del Pdl, di non vedere divise le tre maggiori sigle del centro destra, Udc, LS e appunto Pdl.
Una decisione, quella di seguire Giovanni Barone, che non placa gli animi nel Pdl, ma che al contrario contribuisce ad inasprire i rapporti da sempre tesi tra le due “fazioni” del partito, gli ex FI e gli ex AN, divise anche dopo la scelta di convergere su Barone.
Gli “ex FI” – Preoccupati per come il Pdl si preparava ad affrontare le elezioni comunali, i tre rappresentanti del partito, provenienti dall’esperienza in Forza Italia, Rita Franco, Gaetano Muscari e Antonio Malgeri, hanno scelto, qualche settimana addietro, prima ancora dell’ok dai coordinatori provinciali, di accodarsi ai già numerosi consensi ottenuti da Barone, motivando questa scelta con questa spiegazione: «il Pdl oggi non è in grado di esprimere un candidato vincente, per cui l’unica soluzione più giusta è quella di appoggiare il candidato di area di centro destra più preparato, Giovanni Barone».
Gli ex “AN” – Nelle stesse ore l’altra metà del partito presentava il candidato ufficiale, Ernesto Reggio, spiegando che sarebbe stato il nome che il Pdl portava al tavolo delle discussioni interpartitiche, certo che si sarebbe giunti alla soluzione auspicata dai vertici provinciali e regionali.
Le cose sono andate diversamente, tanto che ieri si è giunti all’ennesimo, forse ultimo, strappo. Il simbolo del Pdl andrà a Barone, e la parte di partito che proponeva Ernesto Reggio, prenderà un’altra strada.
Viviana Minasi