Il Patrimonio culturale è l’espressione più profonda della comunità a cui si riferisce e il compito di divulgarlo rende tutti consapevoli dell’enorme tesoro presente in un “museo diffuso” come quello italiano. Domani , sabato 23 settembre 2023 presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria Sezione di Palmi, dalle ore 8:30 alle 12:30, ci sarà un’apertura straordinaria che vedrà la collaborazione col polo museale della Casa della Cultura “Leonida Repaci” di Palmi in occasione delle GEP, Giornate Europee del Patrimonio. Ispirandosi alla tematica di quest’anno delle GEP “Patrimonio InVita”, verrà promossa la mostra integrata “Chista è la Varia chi me nonnu mi dassau – Varia Patrimonio in vita – 10° anniversario del riconoscimento UNESCO”.
Il percorso espositivo, realizzato in collaborazione con la Casa della Cultura “Leonida Repaci” di Palmi sarà finalizzato a seguire le tracce, attraverso i documenti archivistici più significativi, che la festa della Varia ha lasciato nella storia, nel periodo dal 1676 fino al deposito nel 2012 degli Atti di Catalogazione della Varia di Palmi, redatti dall’antropologo Tommaso Rotundo: il deposito è stato eseguito dal Comitato Cittadino palmese “11 gennaio 1582” presso la Sezione di Palmi.
I visitatori potranno così partire dalla storia di un Patrimonio di un paese che col riconoscimento Unesco ha abbracciato realtà diverse, nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane, scoprendo che l’intento è lo stesso, trasmettere una tradizione intatta nel tempo tramandandone l’identità alle giovani generazioni.
Il percorso espositivo avrà due ingressi, quello principale della Casa della Cultura, su via Felice Battaglia, sia dall’ingresso dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria Sezione di Palmi, via Francesco Carbone, e consentirà di apprezzare i documenti antichi e quelli digitali di deposito, custoditi presso l’Archivio, i preziosi volumi conservati presso la biblioteca comunale ‘’Domenico Topa’’ e la sezione dedicata alla Varia, del Museo di Etnografia e Folklore ‘’Raffaele Corso” (uno dei principali poli etnografici del meridione).
“Racconteremo di come il patrimonio culturale immateriale, qui inteso come sinonimo di patrimonio vivente, viene tramandato e costantemente rimodellato dalle comunità in risposta al loro ambiente e ai bisogni odierni. E ancora, di come un patrimonio condiviso, fornisce un senso di identità e continuità, promuovendo il rispetto per la diversità culturale e la creatività, in un processo sempre in movimento“, dichiara la Sezione di Palmi dell’Archivio di Stato in una nota social.