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Gioia Tauro: si indaga sul tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte

GIOIA TAURO – A 24 ore dall’ennesimo episodio di violenza verificatosi a Gioia Tauro, proseguono a ritmo serrato le indagini degli agenti del Commissariato di Polizia cittadino. Si cerca una traccia, una “firma”, qualcosa che possa ricondurre gli investigatori a colui, o molto probabilmente coloro, che ieri mattina, armati di pistola e fucile, hanno esploso diversi colpi contro Giuseppe Brandimarte, il 40 enne di Rizziconi coinvolto nell’agguato. Pare infatti che siano stati almeno due gli esecutori della violenta sparatoria, molto probabilmente a viso coperto. 13 i bossoli rinvenuti dagli uomini della Polizia Scientifica all’interno del parcheggio del Cefris, segno questo che chi ha sparato voleva uccidere Brandimarte.

L’uomo si trova adesso ricoverato ai “Riuniti” di Reggio Calabria in condizioni gravi ma non è in pericolo di vita; i medici hanno fatto sapere che potrebbe perdere un occhio.

Gli investigatori, per risalire ad una possibile pista, vanno a ritroso nella vita di Giuseppe Brandimarte e scoprono che l’uomo è il fratello dello zio di Vincenzo Perri, il giovane che secondo la Procura di Palmi ha ucciso la scorsa estate, sempre a Gioia Tauro, intorno alle 8 del mattino, Vincenzo Priolo, e cognato di Girolamo Piromalli. Brandimarte era comunque un soggetto già noto alle Forze di polizia, indagato in passato per associazione mafiosa.

Gli inquirenti non escludono che alla base dell’agguato di ieri, possa esserci un regolamento di conti.

Viviana Minasi

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