“Guardami con occhi nuovi” è una silloge poetica di Antonio Di Bianco.
E’ una silloge poetica che emoziona il lettore per la bellezza dei suoi contenuti.
Il lettore di primo acchito si chiede se gli occhi sono quelli della poesia o dell’amore.
Senza ombra di dubbio possiamo affermare che l’una non esclude l’altra.
Antonio Di Bianco, attraverso gli occhi della poesia trasforma in amore e quindi in bellezza il quotidiano, anche se a volte intessuto di dolore.
Antonio Di Bianco vive a Gioia Tauro, lo abbiamo incontrato e ci ha rilasciato la seguente intervista.
#Cos’è per te la poesia?
La poesia è la mia capacità di parlare a tutti del mio mondo più profondo.
Così ho la sensazione di rinascere e connettermi più facilmente con gli altri.
Per me la poesia è rinascita, è luce.
#Oltre ad essere un poeta sei anche psicologo, secondo te la scrittura può guarire? Consiglieresti ad una tua paziente di iniziare a scrivere?
Sì, secondo me la scrittura è assolutamente terapeutica, infatti ci sono tanti esercizi che consiglio ai miei pazienti, come scrivere delle lettere o un diario.
Mettere nero su bianco aiuta tantissimo.
#Come nascono le tue poesie? Ci sono momenti della giornata, oppure situazioni particolari in cui preferisci scrivere, oppure è l’ispirazione a presentarsi quando meno te lo aspetti?
Dipende da una serie di situazioni, perché non c’è un determinato momento in cui mi sento ispirato.
L’ispirazione arriva quando meno me lo aspetto.
#A quale poesia ti senti più vicino?
In questo momento mi sento più vicino alla poesia “Caccia alle streghe” che parla di bullismo e rinascita.
#Gioia Tauro ha influito sul tuo percorso poetico?
Assolutamente sì. Gioia Tauro è per me fonte di ispirazione, è la città dove sono cresciuto e dove risiede anche la mia famiglia, non ultimo il mare di Gioia Tauro è il più bello del mondo.
#Qual è secondo te il lettore ideale delle tue poesie e quale messaggio vorresti arrivasse al lettore, dopo la lettura delle tue poesie?
Le mie poesie sono per tutti, infatti ho fatto un lavoro di traduzione, in cui attraverso semplici parole, offro la prospettiva esperienziale dei sentimenti umani.
Vorrei che il lettore leggendole, potesse trarre tanta forza , riscoprendo la sua dimensione umana.
#Ricordi quando hai scritto la tua prima poesia?
Sì, l’ho scritta a 17 anni, dal titolo “Tristezza” e parla di una perdita.
#Progetti futuri
Sto rivedendo il Teem Fantasy che avevo scritto 10 anni fa e sto rivedendo la storia per renderla più “adulta” e sto anche scrivendo un libro che parla delle esperienze negative che ho avuto.
Non so ancora se sarà una biografia o se lo trasformerò in romanzo.