“L’antiriciclaggio è un tema di estrema attualità, soprattutto sotto il profilo
penale degli illeciti bancari, ma lo è ancora di più in questa terra di Calabria in cui ci
troviamo ad operare. È inutile nascondere che a Gioia Tauro arriva un fiume di denaro
illecito: al porto sbarcano le manovre economico-finanziarie di un Paese, con quello che è
il valore degli stupefacenti. Il problema è che, a parte quelli che sequestriamo che sono
tantissimi, spesso non riusciamo a vedere che fina fa l’enorme quantità che non riusciamo
a sequestrare, anche se sappiamo che i proventi vengono impiegati in attività commerciali
recando un danno enorme all’economia legale”. È quanto evidenziato da Emanuele
Crescenti, a capo della Procura della Repubblica di Palmi, nel corso dell’evento di
formazione organizzato dall’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili (ODCEC) di
Palmi, presieduto da Luciano Fedele, dal tema “La collaborazione attiva dei commercialisti
nella lotta al riciclaggio di denaro: le novità delle regole tecniche”, svoltosi lunedì
pomeriggio presso la sede di via Mascagni. Crescenti ha parlato di “sfida importante dello
Stato che, tra l’altro, – ha aggiunto – ha avuto un passaggio cruciale con l’introduzione della
normativa sull’auto riciclaggio, che può essere vinta solo se si fa squadra, collaborando e
lavorando insieme” istituzioni, forze dell’ordine, cittadini e professionisti. A Palmi – ha
proseguito citando il metodo “Follow the money” di Falcone – mi sono preoccupato di
curare l’aspetto dei reati economici, fiscali e commerciali creando un gruppo specializzato
di magistrati e avendo straordinaria attenzione da parte della GdF. So di avere come
compagni di squadra una categoria professionale che ha voglia non solo di dire ma anche
di dimostrare che vuole essere dalla parte giusta – ha rimarcato rivolgendosi ai
commercialisti presenti in sala – quindi, vi chiedo di supportare i controlli della GdF,
sapendo che sono utili e rappresentano gli oneri che si accompagnano agli onori di chi fa
parte di una categoria vincente, e di continuare in quella collaborazione con le autorità
sapendo anche che le porte della Procura sono sempre aperte e hanno un riscontro
preciso”. I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali del presidente dell’ODCEC, Luciano
Fedele che ha illustrato le finalità del seminario, ovvero quelle di analizzare le funzioni e gli
adempimenti che i professionisti devono compiere per contrastare il riciclaggio di denaro
proveniente da attività illecite: “il legislatore – ha spiegato – ha ampliato il coinvolgimento
delle categorie professionali riconoscendo implicitamente la centralità del ruolo dei
commercialisti le cui regole tecniche si basano su un principio inderogabile: collaborazione
attiva e professionalità, per consentire allo Stato di contrastare il riciclaggio di denaro. In
quest’ambito – ha concluso – noi possiamo offrire un contributo significativo alla collettività
nella lotta all’illegalità”. A seguire, l’intervento del neo vicepresidente del Consiglio
nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Antonio Repaci: “se vogliamo
sconfiggere la mala economia – ha esordito – dobbiamo lavorare meglio insieme e far parte
tutti di un’unica squadra. Le regole tecniche sono state scritte per aiutarci a capire, ad
evidenziare, a segnalare ciò che potrebbe uscire fuori da determinati standard. Come
Consiglio nazionale – ha proseguito – abbiamo predisposto due testi con i principi del
Collegio sindacale sul comportamento che devono avere i sindaci per le società quotate e
non quotate, affinché ci sia chiarezza, e li abbiamo inviati a tutte le Procure d’Italia”.
Repaci ha poi citato l’approvazione della riforma dell’art. 2407 del Codice civile in Senato
sulle responsabilità dei sindaci in termini economici ma anche con il limite della
responsabilità per la prescrizione: “è una norma che la categoria sperava di ottenere ma
che non era mai riuscita ad avere. Adesso ha fatto il suo percorso definitivo registrando
l’unanimità e il merito di questa modifica è di tutto il Consiglio e del suo presidente De
Nuccio che è riuscito a far capire ai parlamentari e ai capigruppo la rilevanza. Adesso – ha
concluso – il compito è del Governo che dovrà lavorare sull’estensione di questa norma ai
revisori”. Sul piano prettamente tecnico, si è poi passato alle dissertazioni dei vari relatori.
La consigliera delegata dell’Area antiriciclaggio del CNDCEC, Gabriella Viggiano ha
trattato l’argomento “I lavori della Commissione e l’iter di emanazione delle regole
tecniche”. Hanno fatto seguito le relazioni di Annalisa De Vivo, commercialista e revisore
legale dei conti, esperta in normativa e procedure antiriciclagglio per i professionisti, con
un intervento dal titolo “Le principali novità introdotte dalle regole tecniche del CNDCEC.
Procedure operative e question time. L’adeguata verifica della clientela e la conservazione
documentale. Procedure e adempimenti a supporto dei commercialisti”, e di Annunziata
Ascone, responsabile dell’Area Governo operativi – filiali Bcc Calabria Ulteriore, che ha
affrontato gli aspetti legati a “I controlli in materia di AML in banca: il ruolo del
commercialista nel rapporto banca – impresa”. L’evento, organizzato con la collaborazione
di BCC Calabria Ulteriore, è in fase di accreditamento al Consiglio nazionale ed è stato
valido per il conseguimento di quattro crediti formativi professionali nelle materie
obbligatorie ai fini della formazione professionale continua per gli iscritti all’Ordine.