Riceviamo e pubblichiamo:
Dico purtroppo perché nonostante i 1739 voti ricevuti, in prestito d’amore, dai miei amabili e intelligenti concittadini la certezza dell’elezione non era ancora matematica a causa del quorum. Ho chiesto, successivamente, ai miei giovani amici sostenitori cosa sia successo nei fatti. Ho avuto conferma che nessun cancello è stato aperto e a nessuna porta si è bussato!
D’altra parte quando eleggemmo Bellofiore molti di quei giovani esultarono così come esultano i giovani, ed anche i grandi, quando vincono una battaglia in cui fortemente credono. Ma il tema recondito della lettera di Rizzo non sono gli schiamazzi ma, l’epilogo stesso della lettera.
In essa Lui invita i neo eletti consiglieri provinciali a collaborare col Sindaco; dimenticando Egli che l’entusiasmo e la collaborazione da parte mia col Sindaco, illo tempore, era stata spontanea, sinergica, volitiva e voluttuosa. Dilagante!
Io ero il rappresentante più giovane, genuino e spontaneo di quel movimento “cittadinanza democratica” che avevo interpretato in tutta la sua originale importanza!
Votammo Bellofiore perché si era presentato come un novello Spartaco a difesa della Città. Si considerava portavoce e interprete di un movimento cittadino con obiettivi di rivalsa della nostra Città nei confronti di tutti gli aspetti negativi che deve sopportar grazie allo strapotere dello Stato.
Eppure non solo Egli ha deluso completamente tutte le aspettative, non solo si comportò anche nei confronti del potere centrale non da Leone ma come da cagnetto da salotto, non solo non riuscì e non riesce a risolvere nulla, ma in barba a qualsiasi idealismo “Rivoluzionario”si fece allettare subito da proposte di candidature alla provincia meticolosamente valutate dimenticandosi del suo mandato che poche settimane prima aveva chiesto ai suoi cittadini per risalire la china dal baratro in cui ancora Gioia Tauro si trova.
A quel tempo un blasonato mio avversario politico disse di Lui: “è uno che ha solo fame di potere”. Non era attendibile in quel contesto; ma alla luce del suo comportamento successivo si! , si perché suffragata da un’altra affermazione da lui fatta è cioè: “che il sottoscritto era un ragazzo non facile da gestire”.
Dimenticando estemporaneamente che la spinta elettorale ricevuta da me era stata dilagante e determinante per la sua elezione!!!
Non capisce, ritrovandosi come un allenatore di calcio, che le gare si vincono con i goal. E i goal li fanno i giocatori forti e irruenti, quelli difficili da gestire, quelli che tutti i bravi allenatori vanno cercando. Ma forse a lui non interessa vincere le partite. E più interessato a consolidare la panchina. Purtroppo per lui l’una cosa e incompatibile con l’altra.
Quando si è eletti uno strano Virus spesso invade la corteccia celebrale dei politici.
Essi ritengono subito di essere “possessori” dei voti che hanno preso e da quel piedistallo di novelli aristocratici della politica finiscono di gestire i propri sudditi! Modificandone anche il loro corredo genetico.
Bellofiore non ha voluto continuare la sua politica di paladino della Città essa gli è servita solo a raggiungere la poltrona di Sindaco e, non sazio, pensava già a quella provinciale.
Alla fine dopo attente e oculate valutazione si scelse il connubio con l’UDC, dove rinnegando il passato apolitico ha voluto accasarsi!
Il tutto è stato a dir poco catastrofico: il “povero” Castellano si è visto addirittura dimezzati i voti presi nella precedente tornata elettorale!!! Peggio di cosi si può solo morire!!!
Rocco Sciarrone