GIOIA TAURO In che modo le mafie accumulano capitali? Quanti di questi capitali derivano dalle “tradizionali” attività illegali? Quanto pesano invece le risorse che derivano dal coinvolgimento in attività economiche legali?
E’ con l’intento di rispondere a queste domande che è stato scritto, a più mani il libro “Alleanze nell’ombra, Mafie ed economie locali in Sicilia e nel Mezzogiorno”, curato dal sociologo Rocco Sciarrone, che ha partecipato alla presentazione dell’opera lo scorso mercoledì, all’Istituto tecnico “Severi” di Gioia Tauro.
“L’innovazione del volume riguarda il fatto che non si affronta il tema della mafia in senso tradizionale, – ha detto Giovanna Laterra, moderatrice dell’incontro e referente dell’associazione Civicum che ha promosso l’iniziativa – ma si analizzano scientificamente le cosiddette aree grigie, tutto ciò che ruota intorno alla mafia, diventando complice e agevolandola”.
Ad introdurre la manifestazione è stato invece Francesco Sofia, presidente del circolo del tennis “Gioia 1974”, che ha “accolto con grande entusiasmo la richiesta avanzata da Civicum. Tutto ciò che rappresenta sviluppo umano e promozione culturale e sociale è sempre ben accetto dalla mia associazione, nata anche con questo scopo”.
Presente in sala anche l’ex magistrato Marcello Scordo, il cui intervento ha elogiato il libro “per forme e contenuti. Mi ha particolarmente colpito – ha detto – il grande rispetto dimostrato verso il lettore, soprattutto nell’introduzione fatta da Sciarrone. Chi legge è infatti completamente lasciato libero di interpretare, avendo in più la possibilità di comprendere aspetti complicati, dettagliatamente trattati nell’opera”.
“Il libro si divide in capitoli, è scritto da sedici ricercatori, – ha spiegato lo stesso Sciarrone – e tratta infatti diverse tematiche.
La prima delle quali affronta i processi di compenetrazione fra le economie locali e le diverse organizzazioni criminali: mafia, ‘ndrangheta, camorra. Ne risulta un panorama delle tendenze in atto attraverso una serie di casi localizzati in specifici territori di Sicilia, Calabria e Campania: l’edilizia, gli appalti, le energie rinnovabili, la grande distribuzione commerciale, i trasporti, la sanità, le grandi opere pubbliche, i rifiuti e il mercato del falso.
Ovunque – ha proseguito – è emersa la cruciale intermediazione di un’ “area grigia” vasta e assai eterogenea, composta da professionisti, politici, imprenditori, tecnici e burocrati. Sempre più imprenditori – ha infine concluso – cercano forme di adattamento attraverso accordi e scambi occulti con il potere criminale, spesso considerati l’unico modo per sopravvivere. Ed ecco che le imprese, da vittime, si trasformano spesso in complici, soci o alleati.
Eva Saltalamacchia