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Gioia: Presentato il volume “Giovani di allora”

GIOIA TAURO (11 agosto 2011) – “Giovani di allora (eravamo dei bravi ragazzi)” è il titolo del libro, scritto da Fortunato Costantino e presentato ieri sera nella  Sala Fallara. L’incontro è stato organizzato dall’associazione “Pensionati Onlus” e dall’associazione culturale “Gioia 3.0” con il patrocinio del Comune di Gioia Tauro.

Il volume, di oltre 400 pagine è una raccolta di foto, articoli, locandine, del centro turistico giovanile di Gioia Tauro attivo in città negli anni ’60 e ’70.

«Ringrazio particolarmente Fortunato Costantino – ha esordito Totò Castellano moderatore dell’incontro – il libro rappresenta un regalo per la città».

Nel suo intervento Vittorio Savoia,presidente dell’Associazione Pensionati ha ricordato i raduni e le attività teatrali organizzati dal CTG, mentre la presidente di Gioia 3.0 Angela Piromalli, ha espresso la volontà di “emulare i giovani di allora, che tra mille difficoltà riuscivano a essere protagonisti e a promuovere numerosi momenti di aggregazione sociale”.

I saluti del sindaco Renato Bellofiore e dell’assessore alla Cultura Monica della Vedova hanno preceduto l’intervento del vescovo emerito di Lamezia Mons. Vincenzo Rimedio, padre spirituale del CTG negli anni 60’.
«Quelli vissuti dal Ctg erano momenti magici – ha detto il vescovo – I giovani sono riusciti a  rispondere alle esigenze di allora, ed è un vero peccato che quest’associazione in Calabria non ci sia più».

Relatore del libro è stato Gioacchino Saccà, che ha definito Costantino un “narratore preciso e uno storico che ha narrato in modo originale gli eventi che hanno rianimato la città negli anni 60”. Il giornalista gioiese ha terminato il suo intervento augurandosi che il libro  possa essere “una guida utile per i giovani di oggi”.

Ha preso la parola per pochi minuti anche il giornalista del Corriere della Sera Francesco Verderami.

L'autore Fortunato Costantino

A concludere l’incontro è stato l’autore del libro. «Quando ho ritrovato in soffitta le foto, i ritagli, le locandine del CTG – ha detto – mi sono emozionato perché mi sono ritornati in mente tanti bei ricordi. Questo libro – ha concluso Costantino – vuole essere un ricordo dei vecchi tempi e un modo per ricordare i giovani che hanno lavorato in queste associazioni».

Angela Angilletta

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