Riceviamo e pubblichiamo:
Domenica 20 settembre il popolo greco tornerà alle urne per il rinnovo del Parlamento di Atene. I media nazionali e internazionali, stranamente, hanno messo la sordina sui fatti ellenici, dopo avere nel recente passato speso fiumi di inchiostro per terrorizzare la popolazione circa le nefaste e gravissime conseguenze derivanti dal possibile rigetto del terzo accordo, il cosiddetto “memorandum” tanto caro agli illuminati custodi dell’austerità come Mario Draghi e Angela Merkel.
Perché di Grecia non si parla più? Perché le élite globali questa volta l’hanno fatta davvero grossa, minacciando un premier legittimamente eletto come Alexis Tsipras al fine di costringerlo ad ignorare il chiaro responso referendario del 5 luglio 2015 (in quella occasione il comune di Gioia Tauro fece significativamente sventolare una bandiera greca dal pennone del Comune), allorquando oltre il 60% dei greci espresse in maniera chiara il suo “Oxi” al proseguimento delle fallimentari e darwiniane politiche del “rigore”.
Il limite è stato abbondantemente superato. La sovranità popolare è stata impunemente calpestata, affermando un precedente pericolosissimo che non potrà che aprire la strada a nuove e più raffinate forme dittatoriali. Tutti quelli che amano la democrazia e la libertà hanno perciò il dovere di agire ora e subito, alzando la voce contro il riemergere di una modello barbarico che credevamo ingenuamente sepolto per sempre. Così come gli schiavisti moderni operano su un piano globale per rendere più efficaci e pregnanti i loro melliflui progetti, allo stesso modo anche noi- moderni promotori di una democratica forma di Resistenza- dobbiamo imparare ad agire su un piano sovranazionale.
Alla luce di queste premesse è chiaro il motivo per il quale sia io che il sindaco di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà, in nome e per conto del nascente Movimento Federale Keynesiano, saremo ad Atene in occasione del voto politico di domenica 20 settembre. Abbiamo intenzione di creare un fronte largo, cementato da una comune lettura della contemporaneità, pronto a battersi ovunque in Europa e non solo come un sol uomo.
In Grecia incontreremo e porteremo il nostro sostegno a tutti quegli uomini e quelle donne – a partire dall’ex ministro dell’energia Panagiotis Lafazanis e dalla presidente della Camera Zoe Konstantopoulou – che hanno saputo resistere alle pressioni dell’ineffabile ministro delle finanze tedesco Wolfang Schaeuble, responsabile della capitolazione di Tsipras e della contestuale fine delle speranze suscitate da Syriza.
In un mondo interconnesso quello che accade in Grecia ha ricadute nel resto d’Europa, Calabria compresa, terra che vanta tra l’altro indissolubili radici storiche e culturali con la Patria di Platone. La Grecia è un laboratorio di involuzione antidemocratica. E’ un orologio che viaggia in anticipo sul resto del Continente. Oggi accade lì ciò che domani avverrà qui da noi. Per questo è necessario reagire ora senza aspettare che la situazioni precipiti.
Francesco Toscano
Assessore alla Cultura al Comune di Gioia Tauro