GIOIA TAURO – «Un turbinio di sciocchezze». Con queste parole il consigliere provinciale Raffaele D’Agostino ha liquidato – in un’intervista rilasciata a Francesco Russo e pubblicata oggi da Calabria Ora – la diffida, presentata qualche giorno fa, dal comitato spontaneo di cittadini pro ospedale unico della Piana di Gioia Tauro.
Il consigliere gioiese ripercorre tutti i passaggi dell’iter che ha portato alla individuazione dei terreni dove sorgerà il nuovo ospedale a Palmi, precisando che non c’è «nessuna incongruenza e nessuna irregolarità».
Nel corso dell’intervista, D’Agostino precisa inoltre che il problema del vincolo della destinazione scolastica del terreno, è stato superato con la convocazione di una conferenza dei servizi, lo scorso marzo.
Dopo aver definito “fantomatico” il comitato di cui fanno parte, tra gli altri, il sindaco di Gioia, Renato Bellofiore, il vicesindaco Jacopo Rizzo e il rosarnese Gianfranco Saccomanno, D’Agostino contesta la scelta dei terreni proposti da questi ultimi per l’edificazione dell’ospedale. «Su contrada Bettina – ha dichiarato ancora il consigliere a Calabria Ora – insiste il miglior centro sperimentale dell’Arrsa, dove sono coltivate le migliori piante d’ulivo esistenti».
Il primo a reagire alle parole di D’Agostino, è stato il presidente del consiglio comunale gioiese Domenico Cento. «Mentre l’intero consiglio comunale di Gioia Tauro si compatta – attacca Cento in un comunicato – e decide di dedicare una seduta al tema della sanità, D’Agostino, eletto nel collegio gioiese, si lancia in un’accorata difesa della costruzione dell’ospedale nuovo a Palmi».
«Sabato il consiglio di Gioia Tauro, che ho l’onore di presiedere, – si legge ancora nella nota – ribadirà la volontà di combattere per la costruzione di un ospedale unico della Piana che offra servizi di qualità a tutti i cittadini e ribadirà che, fino a quando la nuova struttura non sarà operativa, è necessario che l’ospedale di Gioia sia equiparato a quello di Polistena e venga dotato dei reparti di Medicina, Cardiologia, Chirurgia, Terapia intensiva e Rianimazione, Ortopedia e Radiologia».
Il presidente del consiglio ricorda anche le 17 mila firme raccolte dal comitato in favore dell’ospedale unico e chiude la nota con un ulteriore affondo vero l’ex vicesindaco di Gioia Tauro: «L’intera comunità gioiese – scrive Cento – quotidianamente ci sprona a proseguire su questa strada. La stessa comunità che D’Agostino dovrebbe rappresentare, da cui ha ricevuto il consenso elettorale e che, ora con le sue dichiarazioni, sta incredibilmente tradendo».
Dura anche la reazione del sindaco Bellofiore. «D’agostino ci accusa di dire sciocchezze – afferma il primo cittadino – ma tutte le nostre argomentazioni sono basate su documenti. Lui a che titolo parla? come membro di qualche particolare segreteria alla Regione o da consigliere provinciale? Se lo fa da consigliere – aggiunge Bellofiore – probabilmente avrebbe dovuto candidarsi nel collegio di Palmi e non a Gioia. Sostiene un disegno che distruggerà la sanità della Piana e porterà alla chiusura dell’ospedale di Gioia Tauro».
«D’Agostino – afferma ancora il sindaco – potrebbe pensare a risarcire il Comune visto che è stato condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti – conclude – e smetterla di illudere gli alluvionati parlando di fondi regionali e di decreti che però nelle casse del Comune non sono mai arrivati».
Lucio Rodinò