GIOIA TAURO – Si chiama Giuseppina Napoli ed è nata esattamente cento anni fa. Era infatti il 22 agosto del 1914 quando Giuseppina nacque a Gioia Tauro, in contrada Lamia dove oggi sorge la zona industriale, a ridosso delle grandi gru del porto.
Ha otto figli, diciotto nipoti e ben trenta pronipoti, la nonnina gioiese che ieri ha spento la sua centesima candelina, davanti ad una grande torta preparata in occasione della sua festa.
Con i suoi occhi chiari e profondi, che hanno visto un secolo di storia, nonna Giuseppina ha tanto da raccontare e con grande lucidità ci parla della sua vita.
Racconta del viaggio fatto da sua madre, da New York verso l’Italia, nella lontana estate del 1914, sulla nave Mafalda, poco prima che lei nascesse.
Sua madre con il pancione, arrivò in Italia insieme al marito, che voleva partecipare alla prima guerra mondiale come soldato.
Diventano tristi gli occhi di nonna Giuseppina quando parla degli anni della guerra. Ricorda che la prima guerra mondiale ha portato via il suo papà, che morì quando lei aveva solo 4 anni.
E ricorda i bombardamenti della seconda guerra mondiale quando, giovane mamma di tre figli, si nascondeva per sfuggire alle bombe, nei rifugi. Ricorda la fame, i sacrifici e i morti e sottolinea con gli occhi quasi commossi, di quanto brutta e inutile sia la guerra.
E’ lucidissima nonna Giuseppina e ha voglia di raccontare, parla dei tempi difficili e dei sacrifici fatti da lei, madre di una famiglia numerosa e moglie di un falegname gioiese.
«La vita allora era molto sacrificante ma ci volevamo tutti bene in paese – racconta – c’era molto affetto e ci si aiutava. Oggi – prosegue – tante cose sono cambiate, la gente non si aiuta più, c’è poca disponibilità e poca voglia di aiutarsi».
Sorride la nonna centenaria, è serena contornata da figli e nipoti. Gli chiediamo alla fine quale sia il segreto per una vita così lunga. Ride e con umiltà afferma che tutto è deciso da Dio e che è tutto già scritto.
Poi con un’allegria contagiosa e con un pizzico di orgoglio ci mostra i vasi di peperoncini piccanti che lei stessa cura, sul suo balcone.
«Fanno bene per il cuore – dice scherzando – mi piacciono, ogni tanto ne metto un po’ sulla pasta. Quando ero più giovane ne andavo ghiotta».
Forse il segreto della sua longevità sta lì o più probabilmente nel vivere semplicemente la vita.
Ringrazia tutti per la festa nonna Giuseppina, sorride e accenna anche qualche piccolo passo di danza, facendo divertire i presenti. Ha tanto da regalare alla sua grande famiglia con il suo secolo di via, con i suoi occhi pieni di ricordi e il suo cuore leggero.
Angela Angilletta